
Don Pierluigi Di Piazza e quell'incrollabile fede nel «comandamento nuovo dell'amore». Un ricordo di Flavio Lotti
Era «un uomo buono. Un costruttore di pace. Padre Balducci avrebbe detto di lui: un uomo». Così Flavio Lotti (coordinatore del Comitato promotore della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità) ha ricordato il 15 maggio don Pierluigi di Piazza – prete di frontiera, fondatore del Centro d'Accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano (UD), rappresentante e testimone di una Chiesa adulta, progressista e “in uscita”, pronta all’accoglienza, all’impegno sociale e civile – scomparso domenica scorsa, 15 maggio, all’età di 74 anni.
«Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo potrà ricordarlo in mille modi diversi, perché Pierluigi era sempre autentico e, per questo, originale», ricorda Lotti. «Io lo voglio ricordare innanzitutto come un amico e un fratello. Pierluigi credeva nell’amicizia e nella fratellanza con tutti. Contrariamente a quello che sperimentiamo tutti i giorni, lui non si sceglieva gli amici e i fratelli: era aperto a tutti e tutte. Per questo era una risorsa dell’Umanità. Negli anni di massima espansione della globalizzazione dell’egoismo e dell’indifferenza, ha trasformato la sua casa, la sua chiesa, la sua comunità, il suo centro, a Zugliano in un’oasi di umanità. In tanti vi hanno trovato rifugio, altri vi hanno trovato sollievo, molti altri ancora hanno trovato nutrimento per la mente e per l’anima. Pierluigi aveva la virtù cardinale della fortezza. Le sue scelte gli sono costate grandi amarezze, dolore e tanta solitudine ma la sua fede nel comandamento nuovo dell’amore per gli altri non si è mai scalfita. Se qualcuno, tra i più giovani, cercherà buoni maestri troverà anche Pierluigi. Grazie caro amico. Grazie per quello che sei stato e che ci hai donato».
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