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Servizi pubblici locali: dal governo Draghi un grave colpo di coda

Servizi pubblici locali: dal governo Draghi un grave colpo di coda

Un comunicato stampa diramato ieri dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua accende i riflettori sul decreto legislativo del Consiglio dei Ministri – approvato il 16 settembre, nel pieno della campagna elettorale – di riordino dei servizi pubblici locali, come conseguenza diretta della legge delega sulla concorrenza varata il 5 agosto scorso.

«In primo luogo, va notato come il governo dimissionario Draghi norma una materia così importante e delicata una settimana prima del voto, che ci consegnerà un quadro politico comunque diverso dall’attuale», dichiara il Forum. Ben lontani da decisioni che possano considerarsi di ordinaria amministrazione «viene a configurarsi una situazione per cui i poteri del Presidente del Consiglio vengono amplificati nei fatti, secondo una torsione di carattere autoritario che abbiamo visto all’opera anche nei mesi precedenti.

Oltre alle questioni di “metodo”, il Forum denuncia anche i «gravi» contenuti del provvedimento, così come diffusi dagli organi di informazione. Spiega la nota: «Se confermati, essi vanno ben al di là di quanto previsto dalla legge delega sulla concorrenza, in specifico l’art. 8 della stessa, frutto di una lunga discussione in Parlamento e nella società, e anzi lo contraddicono in modo pesante. Si configura chiaramente un “eccesso di delega” che non può in alcun modo essere accettato. Infatti, nel decreto legislativo, si esclude la possibilità per le aziende speciali di gestire i servizi a rete, cosa non presente nel testo della legge delega e mai comparsa nella discussione; si reintroduce il fatto che, nella relazione da approvare da parte degli Enti Locali che scelgono la soluzione dell’autoproduzione, vanno giustificate le ragioni del mancato ricorso al mercato, dizione espunta nel corso del dibattito parlamentare; si stabilisce che tale relazione debba essere inviata all’Osservatorio per i servizi pubblici locali, ripristinando per questa via una “supervisione” nazionale che era stata esclusa in corso d’opera nella discussione del Parlamento».

Il Forum denuncia uno stravolgimento del mandato parlamentare e invita il nuovo governo a rigettare o modificare in profondità il provvedimento adottato. «Da parte nostra – conclude il Forum – continueremo, così come abbiamo fatto nei mesi precedenti, la nostra iniziativa per sbarrare la strada a scelte che spingono verso la privatizzazione dei servizi pubblici locali e non rispettano l’esito dei referendum del 2011».

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