
A Ischia una tragedia annunciata che si poteva evitare: la posizione del WWF
«La reiterata e irresponsabile gestione del territorio dell'isola, con l'accelerazione provocata dagli effetti del cambiamento climatico, è diventata una bomba innescata e pronta ad esplodere». Per il WWF, si legge in una nota del 28 novembre, quella di Ischia è una «tragedia largamente annunciata», frutto della “legalizzazione dell’illegalità” che «produce lutti e dolore».
Piangere le vittime dei disastri naturali risulta ipocrita, continua il WWF, «quando si continua a costruire dove non si dovrebbe, si continua a strizzare l’occhio a possibili condoni edilizi e non si approva in tempi rapidissimi una legge sul consumo di suolo».
Lo stato dell’arte è chiaro e pubblico: nel Comune di Ischia «quasi 3.700 persone vivono nelle aree con pericolosità di frana elevata o molto elevata». A Barano, invece, ben «un terzo della popolazione vive in zone considerate a rischio frane elevato o molto elevato». Stessa cosa a Serrara Fontana, mentre a Forio «si stima che oltre 1.150 persona vivano in zone a rischio elevato mentre sarebbero circa 900 quelle nelle zone ad alto rischio». Il WWF prosegue citando la situazione anche degli altri centri abitati dell’isola e ribadisce che «le costruzioni abusive e quindi illegali non possono essere tollerate perché costituiscono un moltiplicatore di rischio».
Punta poi il dito contro il condono, approvato per l’Isola dal governo Conte nel 2018, inserito «paradossalmente nella legge per Genova varata a seguito del crollo del Ponte Morandi». Contro quel provvedimento, che secondo secondo l’associazione ambientalista portò «sull’isola ad una legittimazione dell’abusivismo», il WWF «presentò un esposto al Procuratore regionale presso la Corte dei Conti di Napoli e al Procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Napoli».
Nell’esposto, il WWF evidenziava «che gli abitanti di quelle abitazioni non potevano vantare diritti e che le amministrazioni comunali avrebbero potuto procedere all’acquisizione gratuita degli immobili».
Nella sua nota, il WWF avanza precise richieste e proposte al mondo politico, e lo fa proprio in segno di rispetto per le vittime dei disastri ambientali e in particolare per quelle di Ischia. «Morti che si sarebbero potute evitare».
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