
Marta Bernardini (Fcei): nel Mediterraneo si muore ancora
LAMPEDUSA-ADISTA. «Il Mediterraneo è ancora un luogo dove si muore, una delle rotte più pericolose al mondo». Lo scrive su Facebook Marta Bernardini, coordinatrice di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), dopo la notizia che un barchino con a bordo 42 migranti si è schiantato contro gli scogli di Vallone delle acque, a Lampedusa. «Come chiese protestanti da anni facciamo i corridoi umanitari, un modo sicuro per fare arrivare le persone in Italia, ma vogliamo continuare a dire che le persone vanno salvate anche nel Mediterraneo coi soccorsi delle ONG o comunque un’organizzazione europea di soccorsi in mare, che l’accoglienza deve essere degna per tutte e tutti coloro che arrivano in Italia e che oltre ai corridoi umanitari anche altre vie legali, sicure, di accesso devono essere garantite. L’Europa deve prendersi la sua responsabilità, prendersi cura di chi continua a mettersi in viaggio per cercare un futuro migliore, che lo stesso Occidente non permette si garantito nei luoghi dai quali fuggono».
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