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Formalizzati i capi d'accusa contro il vescovo nicaraguense: minaccia all'integrità dello Stato

Formalizzati i capi d'accusa contro il vescovo nicaraguense: minaccia all'integrità dello Stato

È infine stato formalizzato il capo d’accusa nei confronti del vescovo di Matagalpa, Rolando José Álvarez, agli arresti domiciliari dal 19 agosto scorso: secondo l’autorità giudiziaria il prelato si sarebbe reso colpevole di associazione a delinquere finalizzata a minare l'integrità nazionale e a diffondere notizie false a danno dello Stato e della società. La notizia è l’oggetto di un comunicato stampa diffuso dal “Complesso giudiziario di Managua” che informa di aver provveduto a nominare un difensore d'ufficio per il vescovo, che rimarrà agli arresti, e di aver fissato la prima prima udienza per il 10 gennaio 2023.

Gli stessi reati sono contestati a p. Uriel Antonio Vallejos, il parroco di Sébaco (in Matagalpa) che negli stessi giorni in cui veniva costretto in casa con la minaccia delle armi Ávarez, fu tenuto sotto assedio nella sua casa parrocchiale per due giorni. Pochi giorni dopo lasciò il Nicaragua, non rendendo nota – né lui, né la sua diocesi – la sua nuova residenza. Un paio di settimane dopo (il 6 settembre) informò che aveva abbandonato il Nicaragua e si trovava in Italia tramite un Twitter con il seguente testo: «Questa mattina ho compiuto un pellegrinaggio ad Assisi, terra di pace e davanti al Crocifisso che ha parlato a San Francesco dicendo: “Ripara la mia Chiesa”, ho posto sotto l'intercessione di San Francesco e Santa Chiara d'Assisi, il ripristino della pace nella nostra patria».

Nell’informare dei capi d’accusa emessi dai giudici nicaraguensi, Vatican News, ieri ha riassunto la «lunga serie di atti persecutori» del governo nei confronti della Chiesa cattolica con queste parole: «L’atto di forza perpetrato ai danni del vescovo e delle altre persone il 19 agosto si inserisce in una serie di gesti persecutori nei confronti della Chiesa cattolica in Nicaragua accusata di sostenere gli oppositori del governo sandinista di Ortega. In precedenza il governo sandinista aveva espulso dal Paese il nunzio apostolico Waldemar Stanislaw Sommertag e 18 suore dell'ordine delle Missionarie della Carità, fondato da Madre Teresa di Calcutta. Inoltre, sono state chiuse nove stazioni radio cattoliche e rimossi tre canali cattolici dalla programmazione televisiva. Numerosi anche gli atti intimidatori come l’irruzione delle forze di polizia in una chiesa parrocchiale impedendo ai fedeli di ricevere l'Eucaristia, il divieto posto all'arcidiocesi di Managua di organizzare una processione con l'immagine pellegrina della Vergine di Fatima e altre processioni religiose».

*Mons. Álvarez. Foto della Conferenza episcopale nicaraguense tratta da commons.wikimedia.org, immagine originale e licenza. La foto è stata ritagliata

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