
Obiezione di coscienza in Russia: in Italia il leader degli obiettori
ROMA-ADISTA. Nella cornice della Campagna Obiezione alla Guerra il Movimento Nonviolento ospita a Roma nei giorni 12, 13 e 14 dicembre 2022 Alexander Belik, coordinatore del Movimento degli Obiettori di coscienza russi.
Il movimento degli obiettori di coscienza russi, già prima dell’invasione dell’Ucraina, aveva organizzato e predisposto gli strumenti necessari a sostenere l’obiezione di coscienza.
Alexander Belik vive attualmente in Estonia, dove si è rifugiato per la sua opposizione politica e antimilitarista al regime di Putin. È da lì che organizza le molte iniziative del suo Movimento.
Sono tanti i giovani russi che non vogliono partecipare alla guerra e il Movimento ha dato vita ad una campagna di incontri online per rispondere alle numerose richieste; inoltre sta facendo circolare clandestinamente video contenenti istruzioni per evadere la mobilitazione, e vengono anche utilizzati canali cifrati telegram per consultazioni aperte: l’obiettivo è raggiungere più persone possibili che rifiutano di partecipare a questa guerra.
Alexander Belik dall’Estonia ha potuto svolgere una consultazione online, durata oltre 10 ore, dove si sono uniti man mano più di cinquecento persone interessate all’obiezione di coscienza.
È tanta la pressione sociale e la paura tra i giovani in Russia, e si unisce alla difficoltà di reperire informazioni corrette. L’esperienza di chi ha precedentemente obiettato alla leva obbligatoria, e l’attivismo delle amiche e degli amici della nonviolenza è ora fondamentale per rispondere a questa ondata di terrore di essere inviati al fronte.
Secondo la legge russa vigente dal primo ottobre la coscrizione si rafforza: tutte le persone tra i 18 e i 27 anni possono essere prelevate e portate al fronte. Il Movimento degli obiettori ha dunque due ordini di problemi da affrontare: la coscrizione e la mobilitazione generale.
In Russia il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare è riconosciuto in Costituzione dal 1993, seppur mai applicato fino in fondo. Nelle pieghe della legislazione attuale il Movimento degli Obiettori di coscienza russi, già attivo da molti anni – in collegamento internazionale con la War Resisters’ International e L’Ufficio europeo dell’obiezione di coscienza EBCO-BEOC e con il Movimento Nonviolento – sta moltiplicando la sua rete e le iniziative, pubbliche e clandestine, per aiutare centinaia e centinaia di giovani ad evitare la chiamata alle armi.
Nei giorni della sua presenza a Roma, Belik porterà per la prima volta dal vivo in Italia la testimonianza sulla condizione degli obiettori di coscienza in Russia, sulle iniziative pacifiste dei russi e della conseguente repressione. Inoltre sarà occasione per dare forza alla petizione alle istituzioni nazionali ed europee
Con i responsabili del Movimento Nonviolento Belik parteciperà la mattina del 14 dicembre ad una conferenza stampa e alla consegna delle migliaia di firme indirizzate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi raccolte dalla Campagna di Obiezione alla guerra per il riconoscimento dello status internazionale di rifugiati politici per obiettori, disertori e renitenti alla leva di Ucraina, Russia e Bielorussia.
Alexander Belik chiede anche supporto alla sua richiesta di protezione al governo estone che continua a ritardare il suo riconoscimento come rifugiato politico.
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