
Papa Francesco: «Il chiacchiericcio è un'arma letale»
CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. «Noi pure, discepoli di Gesù, siamo chiamati a esercitare in questo modo la giustizia, nei rapporti con gli altri, nella Chiesa, nella società: non con la durezza di chi giudica e condanna dividendo le persone in buone e cattive, ma con la misericordia di chi accoglie condividendo le ferite e le fragilità delle sorelle e dei fratelli, per rialzarli. Vorrei dirlo così: non dividendo, ma condividendo. Non dividere, ma condividere. Facciamo come Gesù: condividiamo, portiamo i pesi gli uni degli altri invece di chiacchierare e distruggere, guardiamoci con compassione, aiutiamoci a vicenda. Chiediamoci: io sono una persona che divide o condivide? Pensiamo un po’: io sono discepolo dell’amore di Gesù o
un discepolo del chiacchiericcio, che divide? Il chiacchiericcio è un’arma letale: uccide, uccide
l’amore, uccide la società, uccide la fratellanza. Chiediamoci: io sono una persona che divide o una persona che condivide?». Lo ha detto questa mattina papa Francesco durante l'Angelus a piazza San Pietro, con evidente riferimento alle esternazione dei giorni scorsi da parte di mons. George Gänswein, ex segretario particolare di Benedetto XVI.
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