
Mattarella scrive a papa Francesco: Laudato si' e Fratelli tutti «pietre miliari» del magistero
ROMA-ADISTA. «La lieta ricorrenza del decennale del Pontificato mi offre la graditissima opportunità di formulare, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, sentiti voti augurali uniti a sentimenti di riconoscenza per la fondamentale opera della Santità Vostra al servizio della Chiesa cattolica in Italia e nel mondo». Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a papa Francesco, in un messaggio diffuso oggi dal Quirinale, in occasione del decennale della messa solenne per l’inizio del ministero petrino.
«La Sua azione pastorale - prosegue Mattarella - ha ribadito la centralità della persona, con i suoi inalienabili diritti e i suoi altrettanto ineludibili doveri e responsabilità, per la salvaguardia del pianeta, casa comune dell’umanità tutta. Le encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti” rappresentano pietre miliari di un cammino che nel “Documento sulla fratellanza umana” trova nuove, concrete e promettenti prospettive di comprensione reciproca e feconda collaborazione.
La Comunità Internazionale guarda con vivo interesse al Suo operato e alle Sue parole, che tracciano la strada maestra per assicurare all’umanità un orizzonte di pace e di autentico sviluppo. Il Suo magistero, teso all’eliminazione delle disuguaglianze e al sostegno alle frange più vulnerabili delle nostre società, ha segnato profondamente questo decennio e sono certo che continuerà a rappresentare un punto di riferimento per i governi, per le organizzazioni internazionali e per moltitudini di credenti e non credenti.
La Sua costante sollecitudine nei confronti dell’Italia e di quanti vivono nel nostro Paese è altamente apprezzata dalla nostra comunità nazionale, che guarda con speranza al Primate d’Italia e ai Suoi numerosi viaggi in grandi città e in realtà più piccole ma non per questo meno importanti. Di questo impegno Le sono personalmente molto grato.
Con tali sentimenti mi unisco a tutti gli italiani che in questo fausto giorno desiderano unirsi alla Santità Vostra per augurarLe ancora molti anni di fecondo magistero».
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