
Tensioni politiche in Kenya: la lezione del Sudan e la responsabilità dei politici
Lo scontro politico e l’acceso confronto tra leader per la conquista del potere può degenerare a livelli di guerra civile, come dimostra il caso del vicino Sudan, da metà aprile precipitato nel caos. È l’avvertimento del nunzio apostolico del Kenya e del Sud Sudan, mons. Hubertus Matheus Maria van Megen, in un appello lanciato ai leader politici e religiosi del Kenya lo scorso 22 aprile nella cattedrale di Sant'Eusebio a Isiolo, durante l'insediamento del vescovo Anthony Ireri Mukobo.
Il nunzio – dalla lunga esperienza africana in Malawi, Sudan, Eritrea e poi Kenya e Sud Sudan – confida nella forza delle istituzioni e della democrazia kenyana, ma avverte comunque che il pericolo è dietro l’angolo e invita a «difendere il Paese», a «lavorare insieme», senza perdersi «in battibecchi politici, in rivalità, nel desiderio di prevaricazione e di potere economico» (CISA, 25 aprile).
A Khartoum c’era tensione politica (come anche in Kenya), avverte ancora il nunzio, e poi all’improvviso «tutto è precipitato». «Che sia un monito per tutti noi, che sia un monito anche per i politici: quando parli da politico fai attenzione alle tue parole, fai attenzione a come ti esprimi. Molto velocemente le cose possono deteriorarsi e quando accadrà, allora sarà troppo tardi».
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