
Elezioni presidenziali in Congo senza sorprese: si va verso la riconferma del presidente uscente
Pare che potrebbero non arrivare prima del 31 dicembre (ma non è elemento assodato) i risultati definitivi delle elezioni presidenziali, legislative e amministrative svoltesi nella Repubblica Democratica del Congo il 20 e 21 dicembre. I congolesi dovevano scegliere – oltre al presidente della Repubblica – 500 deputati dell’Assemblea nazionale, quelli delle 26 Assemblee provinciali e i membri di circa 300 Consigli municipali.
Tuttavia la Commissione elettorale della Repubblica democratica del Congo (Ceni) ha diffuso oggi i risultati parziali riguardanti 1.876.827 elettori – su un totale di quasi 44 milioni registrati nel Paese (gli abitanti sono circa 100 milioni) – che avrebbero scelto Félix Tshisekedi, al potere dall’inizio del 2019 e in lizza per il secondo mandato, con un punteggio dell’81,4%. Con grande distacco, seguirebbero l’uomo d’affari ed ex governatore del Katanga Moise Katumbi (15,18%) e l’altro avversario, Martin Fayulu (1,2%). Sarà presidente chi otterrà più voti, indipendentemente dal raggiungimento della maggioranza assoluta, e si insedierà il 20 gennaio.
Gli altri venti candidati in corsa, tra cui il premio Nobel per la pace Denis Mukwege (ginecologo, definito «il medico che ripara le donne»), non sarebbero riusciti a raggiungere l’1%. In opposizione al governo, denunciano «caos» e «irregolarità» con cui si sarebbe proceduto per il voto. Un «gigantesco pasticcio» è stata la definizione che ne ha dato l’arcivescovo cattolico di Kinshasa, card. Fridolin Ambongo, nell’omelia della messa di Natale il 24 sera. E c’è da credergli: la Conferenza episcopale del Paese e la Chiesa di Cristo in Congo (ECC, che riunisce 95 denominazioni cristiane protestanti ed evangeliche), hanno monitorato il voto (come anche l’Unione Europea) istituendo una missione di osservazione elettorale (EOM) di 25.000 cittadini. Bisogna anche considerare la difficoltà di assicurare l’opportunità universale del voto in un Paese in cui circa 7 milioni di persone nella regione orientale sono state sfollate a causa dei violenti conflitti e delle interruzioni nella zona, soprattutto nella provincia del Nord Kivu al confine con il Ruanda.
*Félix Tshisekedi. Foto ritaglia di World Economic Forum, tratta da Flickr, immagine originale e licenza
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