Rabbini pacifisti fanno irruzione all'Onu: "smettete di porre il veto alla pace". Il plauso di Tornio Dell'Olio
Ieri, al Palazzo di Vetro, precisamente nell’aula del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nell’aula dell’Assemblea generale, 36 rabbini americani hanno fatto irruzione chiedendo l'immediato cessate il fuoco a Gaza. Portavano striscioni con scritte quali “Il mondo chiede il cessate il fuoco” e “Biden: i rabbini chiedono di cessare il fuoco ora”. Gli attivisti – subito accompagnati fuori dalle aule – fanno parte di alcune organizzazioni pacifiste ebraiche come “Rabbis 4 Ceasefire” e sostenute da “Jews For Racial & Economic Justice”, “Jewish Voice for Peace” e “IfNotNow” (le immagini video, curate da “Rabbis for Cease Fire”, sono visibili nel sito dell’AGI che riporta la notizia https://www.agi.it/estero/news/2024-01-09/protesta-rabbini-americani-irruzione-palazzo-vetro-onu-israele-24762123/).
«Noi – ha dichiarato la rabbina Alissa Wise, fondatrice di Rabbis 4 Ceasefire, motivando il teatro dell’irruzione – abbiamo assistito all’orrore del nostro governo (americano, ndr) che ha bloccato i tentativi di fermare i bombardamenti da parte di Israele e il ridurre Gaza alla fame. Sappiamo che non c’è una soluzione militare a questa violenza, preghiamo perché le Nazioni Unite siano il luogo dove l’azione diplomatica possa mettere fine alla violenza».
Ha aggiunto la rabbina Abby Stein, membro di Jews for Racial & Economic Justice: L’Onu è stata creata dopo la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto con l’intenzione che “non accadesse mai più di nuovo”. Come nipote di tre sopravvissuti dell’Olocausto chiedo alle Nazioni Unite di portare fino in fondo questa nobile missione. “Mai più' deve significare davvero mai più per tutti”».
L’evento è stato celebrato oggi da Tonio Dell’Olio, sulla rubrica “Mosaico dei giorni” di Mosaico di pace. «Quanto vorrei abbracciare uno per uno – scrive – i 36 rabbini americani che ieri hanno fatto irruzione nel Palazzo di Vetro per inscenare una protesta nell'aula del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nell'aula dell'Assemblea generale e chiedere "l'immediato cessate il fuoco a Gaza". Hanno mostrato striscioni con l'invito al presidente degli Stati Uniti a "smettere di porre il veto alla pace". (…). Hanno cantato, pregato e recitato estratti presi dalla Dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite, e tenuto uno "Yizkor", una preghiera per ricordare le vittime del conflitto. È esattamente ciò di cui abbiamo bisogno: rompere le righe che ci vedono intruppati in formazioni preordinate. Stare dalla parte della pace richiede il coraggio di risalire le correnti, talvolta di alzare la voce e soprattutto di guardare il mondo con lo sguardo delle vittime. È scolpito a chiare lettere nei libri sacri. E i rabbini lo sanno. Sparuta minoranza come i 12 docenti universitari – ricorda Dell’Olio – che si rifiutarono di giurare devozione "alla Patria e al Regime Fascista" nel 1931 e, per questo, furono licenziati. Erano 12 su 1225 ma non lo considerarono un buon motivo per voltare le spalle alla coerenza e alla responsabilità di fronte alla storia».
*Foto di Mike Finn tratta da Flickr, immagine originale e licenza
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