Nessun articolo nel carrello

Missionari comboniani contestano la

Missionari comboniani contestano la "Conferenza" di Pescara: Il Piano Mattei non è "sviluppo sostenibile"

La “Conferenza dei missionari italiani”, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri per oggi e il cui inizio è imminente (ore 16-18) sul tema “La formazione per lo sviluppo in Africa: il ruolo delle Missioni” è già stata contestata dalla Conferenza degli Istituti Missionari in Italia (CIMI) dato che, nel darne informazione, il Ministero si esprimeva così: «La conferenza avrà come tema il contributo delle realtà missionarie allo sviluppo sostenibile delle popolazioni presso cui prestano la propria missione, sottolineando l’impatto delle loro opere attraverso la condivisione di storie di successo e buone prassi. L’evento incentrerà i propri lavori sul rafforzamento delle opportunità di istruzione e formazione in Africa sub-sahariana a favore dei giovani, anche in virtù dei collegamenti con il Piano Mattei e con il nesso migrazioni-sviluppo». Commentava il CIMI: «Il titolo di questo incontro lascia pensare che tutto il mondo missionario voglia parteciparvi e condivida la sua prospettiva positiva rispetto al Piano Mattei, quando così non è».

Sulla “Conferenza” di Pescara si sono espressi anche i Missionari Comboniani del Cuore di Gesù (Provincia italiana, con sede a Verona). Essi entrano criticamente nel merito del Piano Mattei: «è complementare al cosiddetto “processo di Roma” e quindi alla strategia italiana sul controllo delle migrazioni – rilevano –. Se le risorse naturali possono varcare il Mediterraneo dall'Africa in direzione Europa, lo stesso non si può dire delle migliaia di persone che perdono la vita ogni giorno lungo lo stesso percorso a causa di frontiere chiuse e provvedimenti che limitano i diritti e la libertà delle persone».

Di seguito il loro comunicato stampa:

 

Con riferimento al comunicato stampa pubblicato in data 19 ottobre 2024 della Conferenza degli Istituti Missionari in Italia (CIMI) la Provincia Italiana dei Missionari Comboniani precisa che:

Non sarà presente ufficialmente all'incontro del 23 ottobre presso la prefettura di Pescara. Padre Giulio Albanese, a cui è stato chiesto di intervenire, non parlerà a nome della provincia dei missionari comboniani.

La questione centrale però va oltre i titoli e le parole. Punta dritto al cuore del Piano Mattei e al suo approccio nei confronti dell’Africa, che noi non ci sentiamo di condividere. Sulla carta la strategia del governo vuole rivoluzionare i rapporti con il continente in un’ottica «paritaria, non caritatevole né predatoria». Sempre sulla carta, il Piano Mattei si basa sul motto “Ascoltare, rispettare, costruire insieme”. Questa frase è meravigliosa, potrebbe ben descrivere lo spirito che anima l’azione missionaria; a noi però, sembra che nel Piano gli si dia ben poco seguito. L’iniziativa italiana è costituita da una galassia di interventi per lo più scollegati fra loro che nel migliore dei casi manca di prospettiva e che nel peggiore di casi serve solo a fare da stampella ai ben più ampi e ambiziosi progetti di sfruttamento delle risorse naturali e, ancora, dei combustibili fossili. Non a caso, questi progetti sono presenti in otto dei nove paesi pilota dell’iniziativa.

Le priorità dell’Africa sono altre, e se ci si fosse veramente spesi nel primo punto, quello dell’ascolto, forse si sarebbe capito. Al continente - 55 paesi e più di 1,3 miliardi di persone – serve un sostegno politico nella sua lotta per una riforma dell’architettura finanziaria globale. Solo così si potrà veramente affrontare il dramma del debito, che spinge nella dipendenza e toglie risorse alla sanità, l’istruzione, le infrastrutture; in poche parole allo sviluppo. E poi serve finanza climatica: risorse da spendere per una transizione energetica giusta e per aiutare quei paesi che meno hanno inquinato e che pure si trovano nell'urgenza di attutire i colpi di una crisi che sta colpendo in Africa più che altrove.

Non da ultimo, vogliamo mettere l’accento sulla centralità della persona, che il nostro governo sembra dimenticare. Il Piano Mattei non va infatti pensato da solo: è complementare al cosiddetto “processo di Roma” e quindi alla strategia italiana sul controllo delle migrazioni. Se le risorse naturali possono varcare il Mediterraneo dall'Africa in direzione Europa, lo stesso non si può dire delle migliaia di persone che perdono la vita ogni giorno lungo lo stesso percorso a causa di frontiere chiuse e provvedimenti che limitano i diritti e la libertà delle persone.

Come già espresso nel comunicato CIMI, noi siamo sempre pronti a discutere di sviluppo sostenibile in Africa e a fornire il nostro punto di vista, condividendo la nostra esperienza sul campo. Preferiamo farlo però in altre sedi, meno vincolate ai promotori del piano e per questo più inclini a produrre riflessioni libere e costruttive.

I Missionari Comboniani della Provincia Italiana

*Foto ritagliata di Laiv.in tratta da Flickr

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.