
370 miliardari e milionari si appellano ai leader a Davos: "tassate noi per contrastare le disuguaglianze"
Ai leader riuniti a Davos nel World Economic Forum dal 20 al 25 gennaio, la consapevolezza e il timore della crescita delle disuguaglianze, in particolare alla luce del quadriennio di Trump alla presidenza degli USA, si sono imposi all’attenzione. Non solo con il rapporto Oxfam “Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata” (v. anche Adista Documenti n. 4/25), ma anche con un documento più esplosivo, in quanto firmato da 370 miliardari e milionari provenienti da 22 nazioni e fondato su un sondaggio condotto da Survation per conto di Patriotic Millionaires International. Ne riferisce Forbes Italia (22/1) in un articolo in cui si legge che «il 63% dei milionari nei Paesi del G20 considera la crescente influenza di un’élite di super-ricchi sulla presidenza di Donald Trump una minaccia per la stabilità globale. I risultati sono stati resi pubblici insieme a una lettera aperta intitolata “We Must Draw the Line”, sottoscritta da oltre 370 tra miliardari e milionari e indirizzata ai leader presenti a Davos. La lettera mette in guardia sui pericoli della crescente concentrazione di ricchezza, che rischia di compromettere il funzionamento delle democrazie e di indebolire la coesione sociale».
«L’indagine, che ha coinvolto circa 2.900 milionari residenti nei Paesi del G20 – spiega Forbes – evidenzia il forte impatto che l’accumulo di ricchezza nelle mani di pochi ha sulle istituzioni democratiche. Il 70% degli intervistati ha espresso preoccupazione per l’interferenza dei super-ricchi e il peso eccessivo che questi esercitano sull’opinione pubblica. La stessa percentuale si è inoltre dichiarato favorevole all’introduzione di una tassazione più elevata per i super-ricchi, come misura per contrastare le disuguaglianze e aumentare gli investimenti in servizi pubblici essenziali».
L’appello, realizzato in collaborazione con organizzazioni come Oxfam, Millionaires for Humanity e TaxMeNow, e pubblicato subito dopo l’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, rappresenta una denuncia contro le politiche che hanno contribuito ad alimentare l’enorme divario economico. «Il messaggio finale della lettera, indica Forbes, «è chiaro e diretto: “Dobbiamo fissare un limite. La ricchezza estrema deve essere regolamentata. Iniziate con il passo più semplice: tassate noi, i super-ricchi”».
«La concentrazione di ricchezza non è solo un problema economico, ma una questione di potere. Rivolgendosi ai leader globali, i firmatari avvertono – segnala l’articolo – che la mancata gestione di questa crisi potrebbe causare danni irreparabili alle fondamenta delle democrazie. Il loro appello sottolinea l’urgenza di interventi concreti per proteggere la stabilità sociale e il futuro delle istituzioni democratiche».
Tra i firmatari, sono segnalati personalità di spicco come Abigail Disney, Marlene Engelhorn, Brian Eno e Richard Curtis. «Abigail Disney, attiva nei Patriotic Millionaires – scrive Forbes – ha dichiarato che l’ascesa di Donald Trump non rappresenta un’eccezione, ma il risultato di un’incapacità globale di affrontare l’aumento delle disuguaglianze economiche. “È facile considerare l’elezione di una figura come Donald Trump un’aberrazione, ma non è questo il caso. Trump, insieme al suo ‘migliore amico’ Elon Musk, è il risultato di decenni di inerzia da parte dei leader mondiali. Difficile essere ottimisti per i prossimi quattro anni – e forse anche più – ma se la politica vuole garantire la stabilità delle nostre democrazie, non deve far altro che tassare di più persone ricche come me”».
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