
Papa Francesco all'Angelus invoca pace per il Sudan
CITTÀ DEL VATICANO. Primo Angelus questa mattina da quando papa Francesco è rientrato in Vaticano dopo il lungo ricovero al Policlinico Gemelli. Il pontefice non si è affacciato su piazza San Pietro - è ancora in convalescenza a Casa Santa Marta - ma ha consegnato un testo scritto, come del resto nelle ultime sette settimane. «Continuiamo a pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Repubblica Democratica del Congo e Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto», ha affermato nei saluti finali. «Seguo con preoccupazione la situazione in Sud Sudan. Rinnovo il mio appello accorato a tutti i Leader, perché pongano il massimo impegno per abbassare la tensione nel Paese. Occorre mettere da parte le divergenze e, con coraggio e responsabilità, sedersi attorno a un tavolo e avviare un dialogo costruttivo. Solo così sarà possibile alleviare le sofferenze dell’amata popolazione sud-sudanese e costruire un futuro di pace e stabilità.
E in Sudan la guerra continua a mietere vittime innocenti. Esorto le parti in conflitto a mettere al primo posto la salvaguardia della vita dei loro fratelli civili; e auspico che siano avviati al più presto nuovi negoziati, capaci di assicurare una soluzione duratura alla crisi. La Comunità internazionale aumenti gli sforzi per far fronte alla spaventosa catastrofe umanitaria».
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