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SCONFIGGERE BERLUSCONI, COSTRUIRE IL PARTITO DEMOCRATICO. GLI IMPEGNI DEL IV CONGRESSO DI AGIRE POLITICAMENTE

Tratto da: Adista Notizie n° 17 del 04/03/2006

33253. ROMA-ADISTA. Mandare a casa Berlusconi e sostenere attivamente il centro-sinistra alle prossime elezioni politiche, "affossare" la riforma costituzionale del centro-destra con il referendum confermativo di giugno, lavorare per l'aggregazione di una componente cattolico-democratica all'interno del futuro Partito democratico, contribuire al prossimo convegno della Chiesa italiana (in programma a Verona nell'ottobre 2006) rafforzando la propria identità di "laici nella Chiesa e cristiani nel mondo": sono i quattro impegni a breve-medio termine assunti da "Agire politicamente", il coordinamento di cattolici democratici che lo scorso 17-18 febbraio, a Roma, ha tenuto la sua IV Assemblea congressuale.

Un'Assemblea che ha ribadito il buono stato di salute dell'associazione (oltre 1000 iscritti, una presenza diffusa in tutte le regioni italiane e particolarmente significativa in Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Lazio e Basilicata), che ha riconfermato Lino Prenna coordinatore nazionale per il prossimo triennio e che ha eletto il nuovo consiglio nazionale, composto da Giorgio Campanini, Raffaele Cananzi, Alberto Monticone, Anna Civran, Piergiorgio Maiardi e Piero La Corte.

All'ordine del giorno dei lavori, le prospettive del futuro Partito democratico del centro-sinistra e il ruolo nella politica italiana dei cattolici democratici, o meglio dei "cattolici e democratici", come puntualizza fin da subito Prenna, perché non sembri che il termine "democratico sia ridotto ad aggettivo di cattolico", e affinché sia chiaro che in politica bisogna agire laicamente "da cristiani" e non "in quanto cristiani", riprendendo così la lezione del Concilio Vaticano II, fortemente ridimensionata dagli eventi e dalle sensibilità degli ultimi decenni: "la Chiesa di Giovanni Paolo II sembra aver riaperto il conflitto con la modernità, rivendicando l'alterità, la diversità e l'irriducibilità della Chiesa rispetto al mondo, ponendola in atteggiamento frontale e oppositivo piuttosto che dialogico e conciliativo". Un conflitto che secondo Prenna rischia di essere ulteriormente acuito dai primi atti di Benedetto XVI: la riaffermazione della "supremazia dell'assoluto della Verità sul relativo della modernità", ignorando quella "cultura della mediazione" che è invece propria del cattolicesimo democratico.

Una cultura della mediazione che dovrà necessariamente entrare a far parte del dna del futuro Partito democratico del centro-sinistra, della cui necessità sono persuasi tutti i leader politici intervenuti all'Assemblea di Agire politicamente, differenziandosi solo sulla tempistica: spinge il piede sull'acceleratore il diessino Vannino Chiti, che propone di stilare "un manifesto dei valori" già entro il prossimo autunno; frena il popolare Pierluigi Castagnetti (Margherita) che segnala invece la necessità di "tempi lunghi" per dare vita ad un partito che sia una "coabitazione rispettosa delle diversità" capace di amalgamare "l'eterogeneità delle culture" e di superare sia "la persistenza di certi apparati ed abitudini gestionali", sia "l'instabilità che deriverà dall'applicazione della nuova legge elettorale".

Un "virtuoso ricambio di classe dirigente da individuare nella società civile" è la richiesta dell'ex segretario del Partito popolare; un auspicio che però, osservando i recenti movimenti del suo partito, sembra per ora destinato a rimanere deluso: gli unici nomi che circolano fra i probabili candidati ‘nuovi' fanno parte da molti anni degli "apparati" (come Luigi Bobba, dal 1998 presidente delle Acli, ed Edo Patriarca, dal 1999 portavoce del Forum del Terzo Settore) oppure sono espressione più o meno diretta della Conferenza episcopale italiana, come Paola Binetti, presidente del Comitato Scienza e Vita, braccio secolare del card. Camillo Ruini nella crociata referendaria contro la fecondazione medicalmente assistita (v. Adista n. 15/06). Mentre rimane per ora lettera morta l'appello di una serie di personalità "di peso" del mondo cattolico, che da qualche settimana giace sul tavolo del leader della Margherita Francesco Rutelli, per una candidatura che sia espressione del cattolicesimo democratico e che provenga dalle fila dell'associazionismo di base. (luca kocci)

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