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92 INTELLETTUALI CATTOLICI SI SCHIERANO: NOI VOTIAMO NO

Tratto da: Adista Documenti n° 16 del 24/02/2007

Doc. n.643 Roma-adista. (...). Uniti da una comune adesione ai valori della democrazia, pure nella diversità di orientamenti politici e di esperienze individuali, crediamo di dover portare un contributo al dibattito in corso nel Paese nell'imminenza del referendum.

La scelta proposta agli elettori italiani nella scheda è all'apparenza semplice e chiara: "si" all'abrogazione e il divorzio sarà cancellato; "no" e il divorzio resterà.

Si tratta. in realtà di una scelta sommaria e astratta: nulla dice sulle condizioni di vita che realmente contano per l'unione e la disunione delle famiglie, né si preoccupa di che cosa accade quando un matrimonio è fallito. I promotori del referendum si curano solo che nella legge italiana stia scritto che il matrimonio è indissolubile: vogliono un modello e solo su questo chiamano l'elettorato a decidere, come se un modello giuridico determinasse, per se solo, la realtà.

Il modello di matrimonio in vigore fino al dicembre 1970, quando fu approvata la legge Fortuna, non ha ispirato una politica capace di rispondere alle esigenze della famiglia, né ha impedito profonde trasformazioni di costume. Ripristinare ora quel modello giuridico non rappresenta una risposta costruttiva ai problemi della famiglia: potrebbe anzi essere un alibi, per credere di aver tutto risolto. Per la vita familiare in senso stretto, non ci aspettiamo gran che di bene, né grandi mali, dall'esito del referendum. Ben più gravi sono invece le nostre preoccupazioni per il significato politico generale di questo referendum. Il successo dell'iniziativa abrogazionista potrebbe dare infatti spazio a operazioni politiche pericolose per le libertà civili e per lo sviluppo della democrazia italiana.

Riteniamo perciò necessario rivolgere un duplice appello:

A tutti i democratici di fede cristiana, affinché rifiutino col loro voto la prassi abrogazionista, affermando così i valori di convivenza civile e di libertà religiosa essenziali in una società pluralistica e democratica. Sentiamo tutta la responsabilità di questa scelta ma, nella nostra coscienza, riteniamo di doverla compiere e proporre per concorrere al bene comune. Il principio morale e religioso dell'unità della famiglia e della indissolubilità del matrimonio può e deve essere custodito e rafforzato come valore, ma non può essere assunto in maniera intransigente dalla legge civile così da escludere che la legge stessa possa prevedere casi di scioglimento allorché; il matrimonio, di fatto, è fallito. Il rifiuto dell'abrogazione servirà a sbarrare la strada ad ogni utilizzazione del referendum in senso conservatore e autoritario e al tentativo dei fascisti di reinserirsi nella vita Politica del Paese.

Alle forze politiche divorziste, affinché confermino e chiariscano l'impegno a promuovere domani in Parlamento, vinta civilmente la prova del referendum, una politica sociale e un diritto di famiglia che meglio tutelino, insieme al coniuge debole e ai figli minori, esigenze di coscienza oggi trascurate e che hanno un solido fondamento anche nella tradizione religiosa del popolo italiano. (...)

Acquaviva Sabino Samuele, Adami Ezio, Agnelli Piergiorgio, Alberigo Giuseppe, Bassanini Franco, Battistacci Giorgio, Bertuccelli Enzo, Botti Luciano, Bracchi Lino, Brenna Antonio, Brenna Geo, Brezzi Paolo, Briatico Franco, Brutti Carlo, Camaiani Piergiorgio, Cantù Lorenzo, Carniti Pierre, Ciriaco Mario, Cochetti Lorenza, Codazzi Sandra, Colombo Mario, Cozzarini Angelo, Cozzi Terenzio, Crea Eraldo, D'Andrea Cosimo, De Cesaris Benedetto, Del Piano Cesare, Detragiache Angelo, Fabro Nando, Fanti Augusto, Farias Giuseppe, Fortunato Maria, Frey Luigi, Gabaglio Emilio, Gagliardi Paola, Gatti Giuseppe, Gennari Angelo, Gherardi Gabriele, Giacomantonio Michele, Giaconi Fabio, Giandon Antonio, Gorla Paola, La Valle Raniero, Lizzeri Giancarlo, Lucioni Carlo, Macario Luigi, Magister Sandro, Marzari Aldo, Masina Ettore, Mazzocchi Giancarlo, Meraviglia Vittorio, Meucci Gian Paolo, Minelli Liliana, Minelli Stefano, Montesanto Gino, Montesi Pio, Morandina Renato, Moscati Italo, Onida Fabrizio, Onida Pier Paolo, Onida Valerio, Orfei Ruggero, Paganelli Luigi, Pagani Nino, Palmonari Augusto, Parisi Arturo, Passerin D'Entreves Ettore, Passuello Franco, Pasqua Guido, Pedrazzi Luigi, Piva Toniolo Paola, Ponzi Marcello, Pratesi Piero, Prodi Paolo, Raimondi Ezio, Ranci Pippo, Ranci Ortigosa Emanuele, Ravizza Stelvio, Reburdo Giuseppe, Romanò Angelo, Rotelli Ettore, Scoppola Pietro, Sechi Giuseppe, Spandonaro Manlio, Todeschini Lalli Carlo, Toniolo Alberto, Toniolo Gianni, Totaro Francesco, Traniello Francesco, Treu Tiziano, Viscardi Michele, Zizola Giancarlo.

(Adista, n. 352 del 17 febbraio 1974)

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