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FUORIROTTA 1990

Tratto da: Adista Documenti n° 54 del 21/07/2007

Prosegue la rivoluzione innescata dagli eventi dell’'89. Il 16 luglio, Ucraina e Bielorussia proclamano la loro indipendenza dall’Urss. Il 3 ottobre, riunificazione delle due Germanie. Il 9 dicembre, in Polonia, il leader di Solidarnosc Lech Walesa è eletto presidente della Repubblica. L'apertura, il 31 gennaio a Mosca, del primo McDonald's in territorio sovietico mostra che nel mondo l’unico impero rimasto è quello a stelle e strisce. Lo prova, in agosto, la crisi del Golfo. Il 2, l'Iraq invade il Kuwait, accusato da Saddam Hussein di rubare il petrolio irakeno e di non rispettare le quote Opec di produzione. Per l'Occidente, il fedele alleato di un tempo diviene il nemico pubblico n. 1: l’8 agosto, il presidente Usa George Bush avvia l'operazione Desert Shield; una coalizione multinazionale di mezzo milione di soldati, di cui fa parte anche l’Italia (la prima volta, dal ‘45, che il nostro Paese partecipa ad operazioni di guerra), viene inviata nel Golfo. Ma la guerra, per ora, è solo annunciata. Uno sguardo al resto del mondo: in Sudafrica, il presidente Frederik De Klerk permette all'African National Congress di riprendere legalmente le proprie attività e l’11 febbraio fa liberare il suo leader, Nelson Mandela, dopo 28 anni di carcere; lo stesso mese finisce la rivoluzione sandinista: alle elezioni, Daniel Ortega cede alla destra il governo del Nicaragua; a luglio, in Perù, si insedia il nuovo presidente Alberto Fujimori: inizia uno dei periodi più bui del Paese; ad ottobre, in Rwanda, primi scontri tra le etnie hutu e tutsi; il 22 novembre Margaret Thatcher, in carica dal ‘79, si dimette da Primo Ministro britannico; a dicembre diventa presidente di Haiti Jean-Bertrand Aristide, esponente della Teologia della Liberazione.
In Italia, prosegue il doloroso percorso di trasformazione del Partito Comunista Italiano. Al Congresso di Bologna, in febbraio, la mozione del segretario Achille Occhetto - che chiede lo scioglimento del Pci e la nascita di un nuovo partito socialdemocratico - ottiene il 65% dei consensi. Malgrado la “disciplina di partito” e la quasi totalità della stampa contro, le due mozioni del “no” raccolgono il 34,2%. Il “no” conquista oltre il 40% in grandi federazioni come Torino e Milano. In alcune va oltre il 50%. Ma già a dicembre la Federazione Giovanile Comunista Italiana si scioglie. Qualcuno, intanto, lotta. Come gli studenti universitari, che, a gennaio, si riuniscono in un grande movimento chiamato “la pantera” contro il disegno di riforma universitaria di Antonio Ruberti. Per tutto l’anno si susseguono iniziative, assemblee, occupazioni in moltissimi atenei italiani. Ma l’Italia dei misteri e del malaffare non sembra scuotersi. Il 2 febbraio a Roma, viene ucciso a il boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis. Per ragioni inspiegabili (o indicibili), il Vicariato gli concederà sepoltura nella  basilica di Sant'Apollinare. A soli 38 anni, il 21 settembre, Rosario Livatino viene fatto saltare in aria dalla mafia: come sostituto procuratore di Agrigento si era occupato di delicate indagini antimafia. Il 5 giugno viene arrestato per mafia l’ex sindaco Dc di Palermo Vito Ciancimino. Il 9 ottobre, a Milano, il ritrovamento di nuove carte di Aldo Moro in un covo Br già perquisito nel ‘78 fa capire che il memoriale dello statista è stato manipolato. E che è ancora incompleto…
Al governo c’è Andreotti, che naviga a vista. Ma naviga. Due eventi ne mettono però in crisi l’esecutivo. Il 5 agosto, quando viene approvata definitivamente la legge Mammì (enorme regalo a Berlusconi) sull'emittenza radiotelevisiva, si dimettono 5 ministri della sinistra Dc (Martinazzoli, Fracanzani, Mattarella, Misasi e Mannino) e 13 sottosegretari. Anche di fronte ad una delle più gravi spaccature mai avvenute nel suo partito, Andreotti non si scompone e nomina nuovi ministri. L’altro evento, a ottobre, è la scoperta fatta dal giudice Felice Casson di una organizzazione armata clandestina - ‘Gladio’ - promossa dai servizi segreti e dalla Nato per contrastare il comunismo in Italia che, all'insaputa del Parlamento e in violazione della Costituzione, opera da decenni sul nostro territorio. L'esistenza di Gladio, riconosciuta da Andreotti il 24 ottobre, suscita l’indignazione del mondo democratico. Non del presidente della Repubblica Cossiga, che ne rivendica la legittimità. Definito il "presidente notaio", Cossiga, nel mutato contesto politico, decide infatti quell’anno che il notaio deve lasciare il posto al "picconatore". Tra i primi bersagli delle sue “esternazioni” c’è Leoluca Orlando, la cui giunta “eretica” (che nell'aprile dell’‘89 aveva aperto anche al Pci) viene affossata dalla destra Dc. Alle comunali, Orlando porta la Dc al suo massimo storico (49%); ma i suoi non lo vogliono più. E lui esce dal partito.
Capitolo Chiesa. Dopo che per mesi mons. Camillo Ruini aveva posto sotto commissariamento l’Azione Cattolica, a febbraio viene nominato il nuovo assistente generale: è mons. Salvatore De Giorgi. Dopo anni di battaglie dei movimenti cattolici raccolti nel “Comitato contro i mercanti di morte” (Acli, Mani Tese, Missione Oggi, Pax Christi e Mlal), il Parlamento approva la legge sul commercio delle armi. Mentre parte la prima campagna della Cei sull’8 per mille, a marzo, tra le ire dei vescovi, il Tar del Lazio sentenzia: gli studenti che non fanno religione non sono obbligati a stare dentro la scuola. In dicembre, il card. Poletti e Ruini nominano mons. Attilio Nicora presidente della Caritas italiana e, in segreto, ne modificano lo statuto per assoggettarla maggiormente alla presidenza dei vescovi. (v. g.)

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