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IL CASO DI UN DOCENTE DI TERNI RIACCENDE LA POLEMICA SUL CROCIFISSO NELLE SCUOLE

Tratto da: Adista Notizie n° 91 del 20/12/2008

34754. TERNI-ADISTA. Entra in classe, prende il crocifisso e lo ripone nel cassetto. Al termine della lezione lo riappende alla parete. Dopo le polemiche delle scorse settimane seguite alla sentenza del Tribunale di Valladolid - che ha chiesto alla scuola pubblica “Macias Picavea” di “ritirare i simboli religiosi dalle aule e dagli spazi pubblici” (v. Adista n. 85/08) -, un nuovo episodio riaccende nel nostro Paese il dibattito sull’opportunità della presenza del crocifisso nelle scuole pubbliche.

Teatro della vicenda è l’Istituto professionale “Alessandro Casagrande” di Terni. Protagonisti, gli studenti della classe III A che hanno protestato contro il loro professore di italiano e storia, Franco Coppoli, che ha l’abitudine di togliere il crocifisso dalla parete durante le sue ore di lezione, salvo poi ricollocarlo al suo posto al loro termine. Preside e Consiglio d’Istituto, chiamati in causa dagli studenti, hanno criticato il comportamento del docente chiedendo l’intervento dell’ufficio scolastico regionale e della magistratura. Solidarietà ha invece manifestato il sindacato Cobas scuola di Perugia, cui Coppoli è iscritto. In un comunicato stampa, i Cobas scrivono che Coppoli “agisce in questo modo, sia perché convinto della necessaria laicità e neutralità degli ambienti formativi e del loro carattere inclusivo, che deve escludere qualsiasi forma di discriminazione, sia perché ritiene che il suo operato rappresenti l’esercizio concreto di quella libertà d’insegnamento garantita dalla Costituzione”.

Non è la prima volta nel nostro Paese che la rimozione del crocifisso da un’aula scolastica solleva un polverone di polemiche: era già successo a Luigi Girelli, professore presso un istituto superiore di Gazzaniga, protagonista tra il 2004 e il 2005 di una vicenda in tutto e per tutto analoga (v. Adista n. 13/05). All’epoca il gesto di Girelli fu drasticamente stroncato dal preside dell’istituto, che sanzionò il docente con un provvedimento disciplinare e fece assicurare il crocifisso alla parete con l’aiuto di un trapano: provvedimento contro cui il prof. Girelli reagì denunciando alle Rsu della scuola, al Consiglio d’Istituto e al Comitato dei genitori un atteggiamento discriminatorio nei suoi confronti da parte del dirigente scolastico. (i. c.)

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