"SORELLE, SIAMO CON VOI". SUORE DI TUTTO IL MONDO SCRIVONO ALLE RELIGIOSE USA SOTTO VISITA VATICANA
Tratto da: Adista Notizie n° 70 del 27/06/2009
35072. ROMA-ADISTA. "Affermiamo in modo inequivocabile il nostro appoggio alle nostre sorelle statunitensi. La loro risposta ai mandati del Concilio Vaticano II, in particolare a quanto affermato in Perfectae caritatis (il documento conciliare del 1965 che chiedeva il rinnovamento delle congregazioni nello spirito dei propri fondatori, ndr) è stato un grande dono non solo per la società pluralistica in cui viviamo ma anche per la Chiesa universale. È nostro desiderio assisterle nell’affrontare le sfide che condividiamo". A scendere in campo a favore delle congregazioni religiose femminili statunitensi, oggetto, in questi mesi, di una Visita apostolica voluta dal card. Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (v. Adista n. 35/09), è il massimo organismo internazionale di Superiore, l’Unione Internazionale delle Superiore Generali (Uisg), con sede a Roma, che raccoglie circa 2.000 leader religiose di ogni parte del mondo. E lo fa con un documento firmato dal Consiglio direttivo (sr. Viviana Ballarin, Italia; sr. Maureen Cusick, Scozia; sr. Rosa Maria Ferreiro, Spagna; sr. Soledad Galerón, Spagna; sr. Amelia Kawaji, Giappone; sr. Louise Madore, Canada; sr. Therezinha Rasera, Brasile; sr. Carol Regan, Usa; sr. Carola Thomann, Germania; sr. Linda Webb, Usa) e, per la Segreteria esecutiva, sr. Victoria Gz de Castejón, Spagna.
Organizzata dal Vaticano con lo scopo di indagare sulla qualità della vita di tali congregazioni, ritenute responsabili di non attirare nuove vocazioni e di essersi orientate un po’ troppo verso una leadership collegiale e un più profondo coinvolgimento in nuovi ministeri sociali, la Visita apostolica ha suscitato nelle congregazioni religiose coinvolte - e non solo in esse - un crescente allarme, anche per le modalità con cui la religiosa incaricata del suo coordinamento, sr. Mary Clare Millea, originaria del Connecticut, superiora generale delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, ha stabilito di portare avanti l’operazione.
Nonostante abbia garantito di non avere nessuna intenzione di imporre un modello di vita religiosa, ma semplicemente di voler "rivitalizzare e rinnovare" le congregazioni, di fatto ha chiesto ad ogni superiora di nominare un team di tre consorelle che dovranno accompagnarla nelle visite in loco alle congregazioni e che dovranno per questo motivo rendere una pubblica professione di fede e fare un giuramento di fedeltà alla Sede Apostolica (v. Adista n. 64/09).
L’Uisg incoraggia le religiose aderenti all’organismo le cui congregazioni saranno coinvolte in questo processo, a "cooperare pienamente, nel corso delle differenti fasi, con coloro che la conducono", nella speranza che "questa Visita faciliti la reciproca comprensione tra tutte le parti in causa e illumini tanto la vitalità quanto le sfide della vita religiosa negli Stati Uniti". Allo stesso tempo, tuttavia, nella consapevolezza che la Visita apostolica "chiama le nostre sorelle negli Stati Uniti in particolare a riflettere sulla propria storia recente e sull’esperienza presente, sulle loro preoccupazioni e sulle loro speranze per una piena vita religiosa apostolica nel loro Paese", il documento prende manifestamente le parti delle religiose interessate dalla Visita. Le differenze nella vita religiosa esistenti nella Chiesa si ritrovano all’interno delle stesse congregazioni, spiega il Consiglio direttivo dell’Uisg: "Dopo decenni di dialogo interculturale e di ricerca comune della volontà di Dio nei Capitoli generali, l’unità di visione e di intenti che ora viviamo è indivisibile. Pertanto, come leader, confidiamo nel fatto che i nostri membri in tutto il mondo si uniranno a noi nelle nostre preghiere per un buon esito e la benedizione sulla visita apostolica delle nostre sorelle negli Stati Uniti". (ludovica eugenio)
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