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OMELIE PER CHI NON AMA LE OMELIE. PUBBLICATO IL II VOLUME DEI “FUORITEMPIO” DI ADISTA

Tratto da: Adista Notizie n° 114 del 14/11/2009

35291. ROMA-ADISTA. L’inquietudine delle domande al posto della certezza - spesso illusoria - di tante risposte tranquillizzanti. Il silenzio dell’attesa preferito alle parole sontuose e magniloquenti che caratterizzano molte delle prediche che risuonano dai pulpiti laici ed ecclesiastici della nostra epoca. L’abbandono di strade ormai note per privilegiare l’esplorazione curiosa e appassionata di sentieri “scomodi” e poco battuti. Il kerigma, l’annuncio del messaggio di liberazione, che soppianta la legge che esclude ed opprime. Il punto di vista dei vinti che sostituisce e ribalta l’interpretazione scritta a propria immagine e somiglianza dai “vincitori”.

Sono solo alcune delle antinomie che hanno caratterizzato in questi anni la rubrica delle “Omelie Fuoritempio” di Adista, un esperimento unico nel panorama editoriale italiano: il tentativo di sottrarre il commento della parola di Dio ai professionisti del tempio per restituire al Vangelo la forza dirompente de lla strada, la sua rivoluzionaria freschezza di parola incarnata nelle attese e nelle istanze degli oppressi. E di suggerire, a chi vi si accosta, l’urgenza di assumersi per intero la responsabilità del tempo presente, evitando sia la fuga nel futuro apocalittico sia il consolatorio rifugio nella dimensione trascendente e spiritualistica che annulla la concretezza dell’immanente.

Parole che i lettori di Adista, dal 1998, hanno potuto leggere, settimana dopo settimana, nella penultima pagina del numero di Notizie. Ma che, dallo scorso anno, la nostra agenzia, grazie anche alla disponibilità dell’editore Di Girolamo, ha deciso di raccogliere in volume per offrirle ad un pubblico ancora più ampio di “laici”, credenti e non credenti, ma anche e soprattutto di non “addetti ai lavori”: omelie per chi non sopporta le omelie, che desiderano accostarsi ad un modo nuovo di raccontare e commentare il messaggio di Gesù.

E delle “prediche laiche” di Adista è uscito in questi giorni in libreria il secondo volume, relativo all’anno liturgico C (che sta per iniziare con l’Avvento). Fuoritempio. Omelie laiche. Anno C (a cura di Valerio Gigante e Luca Kocci, Di Girolamo editore, pp. 200, euro 15: il libro può essere richiesto, senza spese di spedizione aggiuntive, ad Adista, tel. 06/6868692; fax 06/6865898; e-mail: abbonamenti@adista.it; oppure acquistato online sul sito www.adistaonline.it) raccoglie una serie di commenti al Vangelo il cui elemento caratterizzante è l’urgenza della costruzione di un orizzonte diverso, ispirato alla fraternità e alla giustizia. Altrimenti, come suggerisce una delle omelie scritte da Alex Zanotelli, resta irrisolta la contraddizione forse più grande che attraversa la dimensione alienata della religione (alienata perché – appunto – “aliena” rispetto all’urgenza del presente): quella di belle eucarestie celebrate nei giorni di festa di fronte ai milioni di esseri umani che continuano a morire nei giorni feriali.

Del resto, come scrivono gli stessi curatori nell’introduzione, “il Vangelo, l’annuncio, la buona novella, non può essere un messaggio che tranquillizza le coscienze, che legittima lo stato di cose presenti. Esso è invece soprattutto parresia (dal greco: pan=“tutto” e rhema=“ciò che viene detto”), cioè discutere di tutto, con coraggio e con franchezza, senza reticenze, paure ed equilibrismi”. Tanto più che “la stessa storia dell’uso di questa parola nella Bibbia è particolarmente rivelatrice: nell’Antico Testamento parresia indica una forma di fierezza, quasi di arroganza; è la forza di chi è consapevole di valere più degli altri, di chi vuole valere più degli altri e guarda con disprezzo gli umili, i poveri, i diseredati”. La novità del Nuovo Testamento “è che Gesù ha dato questo senso di forza, di sicurezza nel parlare insito nel termine parresia agli inermi, agli umili, ai poveri, a coloro che fino ad ora erano oppressi nei loro diritti e venivano guardati con disprezzo dai potenti”.

Particolarmente significativi i nomi di coloro che hanno raccolto la sfida di questa “omelia laica” e che si alternano nelle pagine di questo secondo volume di Fuoritempio: oltre Zanotelli, lra loro anche Tissa Balasuryia , Marcelo Barros, José Oscar Beozzo, Luigi Bettazzi, Luisito Bianchi, Leonardo Boff, Gabriella Caramore, Vitaliano Della Sala, Erri De Luca, Giovanni Franzoni, Jacques Gaillot, Rita Giaretta, Giulio Girardi, Raniero La Valle, Alberto Maggi, Enzo Mazzi, Eugenio Melandri, Arturo Paoli, Aloysius Pieris, Xabier Pikaza, Antonietta Potente, Samuel Ruiz García, Alessandro Santoro, Sergio Tanzarella, Lilia Sebastiani.

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