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RELAZIONI DIFFICILI, MAI PERICOLOSE

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 125 del 05/12/2009

“Conclusa la nostra avventura”: così titolavano il loro editoriale del numero scorso di Adista-Segni Nuovi Angelo Bertani, Giampiero Forcesi, Gigi Massini e Vittorio Sammarco, coloro che per un intero anno si sono generosamente incaricati di realizzare i fascicoli “arancione” precedentemente discussi nel loro contenuto (come per il “verde” e per il “blu”) nella settimanale riunione di redazione. E a loro va il più sentito grazie di tutti gli altri redattori di Adista. Ai quali non resta che proseguire l’avventura.

La sfida non è delle più agevoli, anche se il progetto cui abbiamo dato vita e del quale avvertiamo sempre più tutta la necessità, ha riscontrato accoglienza e stima. La “proposta coraggiosa” alla quale Angelo, Giampiero, Gigi e Vittorio hanno “corrisposto con altrettanto coraggio” merita ancora lo stesso coraggio e la stessa passione degli oltre 40 anni di vita di Adista, per rendere vero – al di là delle inevitabili difficoltà – il “dialogo- confronto-incontro” fra “la tradizione politica, culturale ed ecclesiale di Adista” e il “mondo sociale, culturale ed ecclesiale” riconoscibile nello storico, oggi minoritario, filone del cattolicesimo democratico. È una contaminazione impegnativa e faticosa, lo hanno testimoniato Angelo, Giampiero, Gigi e Vittorio. Questo non ci esime però dal tentare ancora, caparbiamente e convintamente, alla ricerca di quella osmosi culturale che possa far diventare maggioritaria in Italia una cultura insieme laica e credente, ovvero rispettosa del diritto di cittadinanza e armonica convivenza delle tante culture che abitano il mondo, a partire dal nostro Paese.

Il bene che vogliamo a questo Paese e alla Chiesa non può non essere tradotto, da parte nostra, nel servizio all’informazione libera, non conformista, non omologata, bene comune al quale non possiamo rinunciare. Sulla strada di questa informazione ci aspettiamo e speriamo di incontrare di nuovo quei compagni di strada che oggi separano da noi il loro percorso. Convinti che, al di là delle differenze difficili, la salvaguardia della Cosa Pubblica resterà mèta comune.

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