Papa Leone XIV difende i pacifisti: «Chi oggi crede alla pace e al disarmo viene accusato di favorire avversari e nemici»
CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Continua a pronunciare parole di pace e nonviolenza che contraddicono quelle armate dei governanti con l’elmetto papa Leone XIV. Ieri all’Angelus da piazza San Pietro in occasione della festa di santo Stefano – che i cristiani celebrano come primo martire – il pontefice ha incoraggiato «quanti si impegnano nelle situazioni di conflitto per promuovere il dialogo, la riconciliazione e la pace». Ma soprattutto ha difeso e indicato come esempio virtuoso i pacifisti, sempre più spesso bollati come ingenue anime belle da parte di chi invece punta solo sulla capacità di dissuasione e di deterrenza delle armi, ma che finora hanno prodotto solo distruzione e morte, ovviamente in nome della costruzione della pace. «Nelle condizioni di incertezza e di sofferenza del mondo attuale sembrerebbe impossibile la gioia – ha detto Leone –. Chi oggi crede alla pace e ha scelto la via disarmata di Gesù e dei martiri è spesso ridicolizzato, spinto fuori dal discorso pubblico e non di rado accusato di favorire avversari e nemici», mentre quella del dialogo è «una forza più vera di quella delle armi».
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