Nessun articolo nel carrello

Ricetta per il voto

- Corea del sud: la Chiesa cattolica dice la sua nella campagna elettorale per le presidenziali di dicembre

Tratto da: Adista Contesti n° 43 del 01/12/2012

Tratto dalla rivista Églises d’asie (19 ottobre 2012). Titolo originale: A deux mois des élections présidentielles, l’Eglise catholique publie ses recommandations

Come d’abitudine negli ultimi anni, i vescovi cattolici sudcoreani hanno pubblicato, a due mesi dalle elezioni presidenziali del 19 dicembre prossimo, le raccomandazioni della Chiesa alla classe politica in generale e ai futuri dirigenti in particolare. Secondo p. Hugo Park Jung-woo, segretario della Commissione “Giustizia e pace” della Conferenza episcopale, la Chiesa cattolica, che raccoglie poco più del 10% dei sudcoreani, «ha il dovere di far conoscere il proprio giudizio morale anche su questioni politiche perché lo esigono la difesa dei diritti fondamentali degli esseri umani e la salvezza delle anime».

L’opuscolo dei vescovi tenta di esaminare l’insieme delle questioni sulle quali i cattolici prendono posizione da molto tempo in Corea. Vi si trova così un appello ai candidati alla magistratura suprema affinché aboliscano la pena di morte e un’invito a emendare la legge sulla sicurezza nazionale del 1948, giudicata contraria alle libertà fondamentali (in quanto permette indagini su chiunque faccia “apologia” della Corea del Nord o la sostenga). In materia di difesa della vita, i vescovi vorrebbero che il governo rivedesse o abrogasse la legge sulla salute della madre e del bambino, il testo che di fatto legalizza l’aborto nel Paese (la legge lo permette in caso di stupro o incesto, o se è a rischio la salute mentale o fisica di uno dei genitori).

In materia sociale, i vescovi richiamano alla costruzione di una società più giusta e rispettosa delle persone e dell’ambiente. In merito, p. Park cita i problemi che accompagnano la costruzione di una base navale nell’isola meridionale di Jeju e le pressioni esercitate dalla polizia su coloro che si oppongono al progetto, tra cui molti cristiani. Menziona poi il licenziamento di massa, nel 2009, di 2.600 impiegati dell’azienda automobilistica Ssangyong, seguito da violenti scontri con la polizia. Questi licenziamenti rappresentano «uno dei casi in cui il capitale ha trattato i lavoratori come mero strumento, una variabile di aggiustamento», mentre l’essere umano non deve mai essere ridotto a mezzo.

Pubblicato con largo anticipo rispetto alla data delle elezioni, per non risultare di parte, il libretto dei vescovi cattolici si iscrive in ogni caso nella campagna elettorale, ormai nel vivo. Nove sono i candidati.Tre i favoriti: Park Geun-hye, figlia del dittatore Park Chung-hee (al potere dal 1961 al 1979), è la candidata del campo conservatore, quello del presidente uscente, il protestante Lee Myung-bak, il cui mandato si conclude in un clima di delusione; Moon Jae-in, avvocato difensore dei diritti umani e candidato del Partito democratico unito (attualmente all’opposizione, è indebolito da lotte interne); infine il candidato indipendente, nuovo arrivato nell’agone politico, Ahn Cheol-soo, ex medico e capo d’azienda ammantanto del prestigio derivante dal suo successo professionale.

Per ora, nei sondaggi è un testa a testa tra i tr,e ma gli analisti politici locali piazzano davanti Ahn Cheol-soo a seconda delle alleanze che potrà stringere. 49enne, Ahn riesce a captare le aspettative di una popolazione preoccupata della disoccupazione dei giovani, della esagerata competizione scolastica, del divario crescente tra ricchi e poveri (egli stesso, che ha fatto fortuna con la sua società di software anti-virus, ma nel dicembre scorso ha fatto sapere di voler donare la metà delle sue azioni per l’educazione dei bambini provenienti dalle famiglie più disagiate) o delle tensioni ricorrenti con la Corea del Nord e della mancanza di fiducia nei confronti della classe politica.

I candidati non trascurano di corteggiare l’elettorato sul piano religioso, in un Paese in cui, a parte i cattolici (10,9% della popolazione), i protestanti sono numerosi (18,3%) e i gruppi buddisti potenti (22,8%). La candidata Park Geun-hye ha fatto visita ai principali responsabili religiosi, sia protestanti, che cattolici e buddisti. L’entourage della candidata afferma che è atea, nonostante sia stata battezzata all’Università Sogang, dei gesuiti, e specifica anche che sua madre Yuk Young-soo (uccisa il 15/8/1974 da un militante pro Corea del Nord che mirava a suo marito) era profondamente buddista, mentre lei è vicina a molti eminenti protestanti. Un modo per mostrare che è “compatibile” con le tre religioni, a differenza del presidente uscente Lee Myung-bak, la cui fede evangelica, in diverse occasioni, è stata fonte di problemi con i responsabili buddisti.

Moon Jae-in, come molti militanti dei diritti umani in Corea del Sud, è cristiano. Cattolico praticante, nel suo impegno politico non fa leva sulla sua appartenenza religiosa. Quanto a Ahn Cheol-soo ha dichiarato di non essere legato a nessuna religione; sua moglie però è cattolica e impegnata come volontaria in un ospedale.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.