Caro Bagnasco... ascolti la nostra voce
Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 09 del 09/03/2013
La lettera, redatta da Giacomo D’Alessandro (studente di comunicazione e scienze religiose e collaboratore del Centro Banchi per la ricerca e il dialogo sulla fede, tra fedi e con i non credenti), è stata sottoscritta da una cinquantina di credenti genovesi e consegnata in Curia il 27 febbraio scorso.
Caro Vescovo Angelo, dopo il tempo prescritto dall’inizio della sede vacante del pontificato, il prossimo 28 febbraio, sarà chiamato insieme ad altri cardinali da tutto il mondo a partecipare al Conclave da cui uscirà il futuro successore di Pietro.
Soltanto voi, di tutta la Chiesa universale, avrete l’onere e l’onore di proporre e votare in assemblea la persona che diverrà il prossimo Papa.
Come membri della comunità ecclesiale di Genova, città cui è stato inviato come pastore, avremmo il desiderio di incontrarla per un confronto libero e costruttivo su quello che per ciascuno di noi è lo stato della Chiesa e dunque sui criteri che secondo ciascuno dovrebbero guidare questa grande scelta che tocca tutti.
Sarebbe un momento significativo in cui raccogliere le voci dei tanti, donne e uomini, laici e religiosi, che nella comunità ecclesiale sono impegnati a vari livelli.
Ci chiama infatti il Concilio Vaticano II nell’affermare che «i laici, radunati nel popolo di Dio e costituiti nell'unico corpo di Cristo sotto un solo capo, sono chiamati chiunque essi siano, a contribuire come membra vive […] all'incremento della Chiesa e alla sua santificazione permanente. […] Sia perciò loro aperta qualunque via affinché, secondo le loro forze e le necessità dei tempi, anch'essi attivamente partecipino all'opera salvifica della Chiesa. […] Secondo la scienza, competenza e prestigio di cui godono, hanno la facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro parere su cose concernenti il bene della Chiesa. […]I pastori, da parte loro, riconoscano e promuovano la dignità e la responsabilità dei laici nella Chiesa; si servano volentieri del loro prudente consiglio, […] anzi li incoraggino perché intraprendano delle opere anche di propria iniziativa» (Lumen Gentium, IV).
Arricchito dalle molte sensibilità e dai molti contributi di ciascuno, lei potrà partecipare al Conclave da vero rappresentante dei sentimenti della Chiesa che è in Genova, riguardo a quale sia la figura più adatta per il nuovo Papa. E la comunità potrà seguire questo passaggio storico sentendosi partecipe e responsabile insieme al suo Vescovo.
Inoltrandole la serena e sincera richiesta di questo incontro, che potrebbe essere – se lei ritiene – anche un consiglio pastorale diocesano aperto, le auguriamo buon cammino.
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