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Il modo antico e nuovo di essere Chiesa

Tratto da: Adista Documenti n° 5 del 08/02/2014

Noi, vescovi partecipanti al 13º Interecclesiale delle CEBs, rivolgiamo la nostra parola, come pastori del Popolo di Dio, a voi militanti delle Comunità ecclesiali di base, animatori e animatrici, sorelle e fratelli che assumete ministeri e altre responsabilità.

A Juazeiro do Norte, terra di padre Cícero Romão Batista, nella centenaria diocesi di Crato, ci siamo incontrati con pellegrini e pellegrine del Regno e a loro ci siamo uniti.

Accogliamo con molta gioia la lettera che papa Francesco ha inviato al vescovo diocesano dom Fernando Pânico, con un messaggio diretto ai partecipanti al 13º Interecclesiale delle CEBs e letto durante la cerimonia di apertura.

Abbiamo preso parte alle conferenze, alle testimonianze offerte al Ginásio poli-esportivo, denominato Caldeirão Beato José Lourenço; ai dibattiti e ai gruppi di lavoro in scuole situate in aree diverse delle città di Juazeiro e di Crato; alle visite missionarie alle famiglie e ad alcune istituzioni; alla celebrazione in memoria dei profeti e dei martiri della fede, della vita, dei diritti umani, della giustizia, della terra e dell’acqua, realizzata nel giardino in cui si trova la grande statua di padre Cícero, in comunione con la causa dei poveri - popoli indigeni, quilombolas, pescatori artigianali e altre persone sofferenti - e con la causa dell’ecumenismo nella promozione della cultura della vita e della pace. Abbiamo vissuto anche la grande gioia di partecipare alla celebrazione eucaristica conclusiva nella Basilica di Nossa Senhora das Dores, quando tutti i presenti sono stati chiamati, tornando alle loro comunità di origine, a essere nei fatti sale della terra e luce del mondo.

Osserviamo come le CEBs siano radicate nella Parola di Dio, come qui trovino la luce per portare avanti la propria missione evangelizzatrice, facendo esperienza di ciò che a tutti noi chiede il tema dell’incontro: “Giustizia e Profezia a servizio della vita”. In tal modo, ogni comunità ecclesiale diventa sale della terra e luce del mondo, animando i propri partecipanti a offrire questa stessa testimonianza.

Siamo stati fortemente sensibilizzati dal grido degli esclusi risuonato in questo 13º Interecclesiale: il grido delle donne e dei giovani che subiscono violenza, quello dei tanti che soffrono le conseguenze dell’agrobusiness, della deforestazione, della costruzione di centrali idroelettriche, dello sfruttamento minerario, delle opere per la Coppa del Mondo, della prolungata siccità del Nordest, della tratta di persone, del lavoro schiavo, delle droghe, della mancanza di una pianificazione urbana a beneficio delle periferie povere, dell’assenza di una degna assistenza sanitaria...

Conosciamo le tante sfide che le comunità affrontano in ambito rurale e nelle aree urbane (centro e periferie). Vogliamo rivolgere una parola di speranza e di incoraggiamento alle Comunità ecclesiali di base che, diffuse in tutto il Brasile, nel continente latinoamericano e caraibico e in altri continenti rappresentati all’incontro, assumono la profezia e la lotta per la giustizia a servizio della vita. Il nostro auspicio è che diventino in modo chiaro e ancora più forte comunità guidate dalla Parola di Dio, impegnate a celebrare il mistero pasquale di Gesù Cristo, accoglienti, missionarie, attente e aperte ai segni dell’azione dello Spirito di Dio, samaritane e solidali.

Riconoscendo nelle CEBs il modo d’essere, antico e nuovo, della Chiesa, ci hanno grandemente rallegrato i segni di profezia e di speranza, presenti nella Chiesa e nella società, di cui le CEBs si rendono protagoniste. Che non si stanchino di essere il volto di «una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade», piuttosto che di «una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze», come ci esorta papa Francesco (EG 49).

Riaffermiamo pertanto, insieme alle CEBs, il nostro impegno ad accompagnare, formare e favorire l’esperienza di una fede impegnata per la giustizia e la profezia, alimentata dalla Parola di Dio e dai sacramenti, in una Chiesa missionaria interamente ministeriale e in grado di valorizzare e promuovere la vocazione e la missione dei laici e delle laiche, nella comunione.

Con il cuore pieno di gratitudine e di speranza, imploriamo la protezione materna della Vergine Madre dei Dolori e delle Gioie.

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