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Un’aggressione alla vita

Tratto da: Adista Documenti n° 30 del 06/09/2014

Con grande considerazione e rispetto, ci rivolgiamo a Sua Santità riguardo a un tema che suscita forte preoccupazione a livello globale: la coltivazione di transgenici e il suo impatto sulle popolazioni rurali e urbane, sulla sovranità alimentare dei popoli e sulla natura, la terra, l'acqua, i semi e le economie, soprattutto dei Paesi del Sud del mondo.

I firmatari di questa lettera sono scienziati ed esperti che hanno condotto ricerche sul tema per decenni, dedicando gran parte delle proprie vite professionali a questo compito: conosciamo quindi la questione in profondità, nei suoi diversi aspetti, come biologi, agronomi, genetisti, fisici ed esperti di altre aree. Alcuni di noi sono tra coloro che hanno avviato nel mondo il dibattito pubblico su tali coltivazioni e sulle loro implicazioni. Cerchiamo inoltre di sostenere con le nostre conoscenze scientifiche diversi movimenti contadini, come Via Campesina, nei nostri Paesi e nel mondo intero.

Il tema dei transgenici non suscita soltanto un dibattito scientifico e tecnico, ma presenta anche forti implicazioni economiche e politiche. Tuttavia, molti scienziati che sostengono le coltivazioni transgeniche nascondono la maggior parte dei problemi e delle incertezze scientifiche, come pure il fatto che attraverso i transgenici le grandi imprese dell'agribusiness avanzano verso il controllo assoluto del sistema agroalimentare.

Le statistiche ufficiali dei Paesi in cui è presente la maggior parte delle coltivazioni transgeniche mostrano che, in media, i transgenici producono meno per ettaro, usano una quantità molto maggiore di veleni agricoli e provocano un aumento significativo della disoccupazione e dello svuotamento dei campi. 

Le coltivazioni transgeniche sono lo strumento fondamentale che permette alle grandi imprese transnazionali di assumere le decisioni sull'alimentazione dei vari Paesi. Il fine dichiarato delle imprese è il profitto, non l'interesse sociale. Tale situazione colpisce gravemente la sovranità alimentare e impedisce lo sviluppo di sistemi agricoli diversificati che favoriscano la maggioranza dei popoli, soprattutto i più poveri, come pure la salute pubblica e l'ambiente.

Particolarmente grave, per il suo carattere irreversibile e per la complessità del suo impatto, è la minaccia imminente della liberalizzazione commerciale dei transgenici nei luoghi di origine di prodotti come il mais in America Centrale e il riso in Asia, così come la pressione per rompere, nei prossimi mesi, la moratoria in vigore presso le Nazioni Unite sulla tecnologia transgenica “Terminator”, finalizzata a rendere sterili i semi.

I modelli di agricoltura senza Ogm, basati sul lavoro di contadine, contadini e piccoli agricoltori, sulla diversificazione e su scienze attente alla responsabilità sociale e ambientale, sono essenziali per combattere la fame e il cambiamento climatico, ma si trovano minacciati dalla contaminazione transgenica e dalla crescita dei monopoli delle imprese. 

Per tutto questo, e con il massimo rispetto, crediamo che sarebbe di enorme importanza e di grande significato per tutti se Sua Santità si esprimesse criticamente sui transgenici e in appoggio all'agricoltura contadina: rappresenterebbe un grande aiuto per salvare i popoli e il pianeta dalla minaccia costituita dal controllo sulla vita da parte di imprese che monopolizzano i semi, elemento chiave di tutta la rete alimentare.

Alleghiamo un documento che riassume alcuni dei punti principali relativi alla realtà delle coltivazioni transgeniche. Esistono molti altri documenti e prove scientifiche, così come vi sono molti altri ricercatori ed esperti che hanno fornito dati su questa stessa linea. Noi restiamo a sua disposizione per qualsiasi altra informazione lei possa richiedere.

Ringraziandola per la sua attenzione, la salutiamo con grande rispetto. 

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