Nessun articolo nel carrello

Il vescovo profeta e il vescovo burocrate

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 45 del 20/12/2014

Dopo la beatificazione di Pino Puglisi a Palermo e l’elezione di Jorge Mario Bergoglio a vescovo di Roma, per Palermo è pensabile solo un pastore che ricalchi le orme dell’uno e dell’altro… Chi può essere? Qualche settimana dopo il martirio di piazza Anita Garibaldi, provai a stilare un identikit del prete profeta, ricalcato sul modello del parroco di Brancaccio e, come contrappunto, formulai in 10 punti, come spesso sono solito fare, anche l’identikit del prete  burocrate.

Chiesi e ottenni che il decalogo fosse letto al termine della fiaccolata nel primo anniversario della morte di Puglisi da due giovani della mia parrocchia. E adesso che a Palermo attendiamo l’arrivo del nuovo arcivescovo, può essere utile riproporre quei punti applicati alla vocazione e alla missione del vescovo.

1) Il vescovo profeta parla e insegna con il cuore, penetrando nei cuori, trasmettendo messaggi e valori che si percepiscono provenire da una fonte che sta in Alto.

Il vescovo burocrate parla e insegna con le idee più o meno sue, presentando la Divina Parola come un bellissimo quadro fissato una volta per sempre su uno schermo, valido per tutti i tempi, per tutte le età e per tutte le categorie.

2) Il vescovo profeta accoglie e ascolta tutti, sapendo che prima di essere maestro ha bisogno di essere discepolo, oltre che di Cristo, del cuore di ogni essere umano.

Il vescovo burocrate accoglie solo gli amici, specie se colti, ricchi e potenti, disdegnando la compagnia di chi non è perfettamente allineato, specie se povero e indifeso.

3) Per il vescovo profeta non esistono misteri sulla sua vita, sulla sua attività, sul suo denaro e sul suo tempo, tranne quelli dei suoi dialoghi con Dio, delle sue privazioni e penitenze e dei suoi gesti di solidarietà verso gli ultimi.

Il vescovo burocrate rimane in Chiesa o in ufficio meno che sia possibile, lasciando difficilmente recapiti, geloso della sua privacy e dei suoi bilanci, facendo spesso confusione fra ciò che è suo, ciò che è della Chiesa e ciò che è dei poveri.

4) Per il vescovo profeta lo svago preferito è stare con la sua gente, o cercare la solitudine per conversare con il suo Dio.

Per il vescovo burocrate ogni intervallo pastorale è buono per evadere non si sa dove, non si sa con chi.

5) Il vescovo profeta è sempre felice di mettersi a servizio e di rendersi utile, anche (e soprattutto) se non ha interessi personali da curare e difendere.

Il vescovo burocrate è subito disponibile se c’è un riscontro, più o meno immediato, ma si lascia pregare e, talvolta lascia perfino in asso, se si tratta di impegni senza tornaconti.

6) Il vescovo profeta non si lascia condizionare da niente e da nessuno, a costo di perdere i migliori amici e di rimanere solo, né lo fermano intimidazioni, minacce  o promesse, considerando un onore che non merita dare la vita per i fratelli e per la causa sublime della verità e della giustizia.

Il vescovo burocrate è facilmente condizionabile da persone, istituzioni e forme di compensi.

7) Il vescovo profeta, pur facendo le debite analisi della realtà e le necessarie verifiche del suo lavoro, è felice di gettare le basi per risultati a lungo termine e, sfruttando ogni ora del suo tempo, la proiezione del suo sguardo sconfina nell’Eterno.

Il vescovo burocrate ama poco, e lo fa vedere, la sua missione di pastore e rifugge da analisi e verifiche che possono metterlo in crisi.

8) Il vescovo profeta, pur nutrendo il massimo rispetto per le istituzioni e le persone che in esse collaborano, non si fa un idolo né delle une né delle altre, sapendo, a tempo debito e a costo di perderci, prendere le distanze se vengono calpestate la verità e la giustizia, specialmente nei confronti dei poveri.

Il vescovo burocrate misconosce la fedeltà alle persone e alle istituzioni perché si allea con chi sta al potere o con l’istituzione che può meglio agevolarlo.

9) Il vescovo profeta la comunione che cerca, fra i singoli e nelle aggregazioni, è sempre a livelli molto profondi, anche se provvisoriamente deve tollerare divisioni e contrasti da parte di chi non cerca la verità e la giustizia, ma “lo suo particolare”.

Il vescovo burocrate parla di comunione e dice di volerla creare o mantenere, ma la comunione che cerca è quella di facciata, non avvedendosi che le unioni facili e di vernice spesso sono a scapito della comunione più profonda, che non si realizza intorno a nessuna persona, ma intorno a Cristo e ai valori del Regno da Lui annunciato.

10) Il vescovo profeta passa sempre, facilmente, e con estremo equilibrio, dal Divino all’Umano, scorgendo Dio nell’essere umano e l’essere umano in Dio.

Il vescovo burocrate è incapace di vedere Dio nell’essere umano e viceversa, ma si serve di Dio e dell’essere umano per fare di se stesso un dio.

N.b. Queste due tipologie di vescovi in realtà sono inesistenti. Si tratta di due modelli ai quali alcuni si avvicinano di più, altri di meno.

* parroco a Palermo

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.