Nessun articolo nel carrello

Un libro racconta la crisi (e la speranza) che collega politica e spiritualità

Un libro racconta la crisi (e la speranza) che collega politica e spiritualità

Tratto da: Adista Notizie n° 25 del 11/07/2015

38196 ROMA-ADISTA. Adriano Labbucci è oggi un militante di Sinistra Ecologia e Libertà e membro dell’Assemblea Nazionale del partito. In anni passati, come esponente della sinistra Ds – quella, per intenderci, che una decina di anni fa faceva riferimento alla rivista-associazione Aprile – ha assunto ruoli significativi nel governo locale della città in cui è nato e sempre vissuto, Roma, venendo anche eletto presidente del Consiglio Provinciale della capitale. Sembrerebbe quindi a prima vista strano che un politico laico e di sinistra come lui si sia avventurato ad indagare il legame che collega oggi la crisi della politica con quella della spiritualità. E ad interrogarsi sul ruolo che in tale contesto può giocare il pontificato di papa Francesco. Chi segue da tanti anni Adista sa che la storia della sinistra cristiana si è alimentata attraverso il dialogo tra laici e credenti, tra marxismo e cristianesimo, teologia e pensiero progressista. E chi ricorda – solo per fare un esempio – l’esperienza della Sinistra Indipendente o gli incontri al monastero di Camaldoli, o quelli all’eremo di Monte Giove (Ps) tra dom Benedetto Calati, Mario Tronti, Pietro Ingrao, Giuseppe Barbaglio, Filippo Gentiloni, Rossana Rossanda sa quali fecondi risultati quel dialogo abbia prodotto. E allora non solo non deve stupire, ma rallegrare il fatto che un “allievo” di Tronti come Labbucci abbia voluto raccontare dalla sua prospettiva la politica e la spiritualità ai tempi di Francesco. Lo ha fatto in un agile libro, recentemente pubblicato, intitolato La salvezza e il pericolo. Spiritualità, politica e profezia ai tempi di papa Francesco (Donzelli editore, pp. 116, euro 17; il libro può essere acquistato anche presso Adista, scrivendo ad abbonamenti@adista.it; telefonando allo 066868692; o attraverso il nostro sito internet).

La chiave del libro sta nel passaggio in cui Labbucci individua «un nesso stretto tra la precarietà del lavoro e dell’esistenza e la crisi della politica e quindi della democrazia. Infatti, se la quasi totalità del nostro tempo – spiega l’autore –, la risorsa più scarsa e preziosa di cui disponiamo, è spesa in tante attività necessarie a far fronte alle esigenze economiche, a far quadrare i conti, non ci saranno né tempo, né energie per l’impegno politico e sociale, lo spazio pubblico deperisce, la politica diventa affare per pochi, sempre più interessati al proprio tornaconto personale e di clan». Lo stesso, spiega acutamente Labbucci, avviene nella sfera religiosa (chi frequenta gli ambienti ecclesiali, a partire dalle parrocchie, se ne è dolorosamente reso già da un paio di decenni): «Questa ideologia della privatizzazione non conosce confini e permea di sé ogni ambito, producendo anche una spiritualità “fai da te”, individualistica e narcisistica, in cui tutto si risolve nello star bene con se stessi».

L’autore individua quindi alcune possibili vie di uscita a questa crisi strutturale dell’epoca contemporanea, che sembra intrinseca allo sviluppo dell’economia capitalistica nel suo stadio avanzato.

Sul versante politico, Labbucci richiama l’esigenza di tornare a considerare la politica come lo strumento attraverso il quale «partire da sé per uscire fuori da sé». In questo senso, «pagare le tasse, fare la raccolta differenziata, non parcheggiare l’auto in seconda fila», sono precondizioni per l’agire politico. Ma non sono certo la “politica” nel suo senso più alto e nobile. Lo dovrebbe ricordare – sostiene Labbucci – soprattutto la sinistra, che oggi, specie in Italia, ha assunto un volto quasi esclusivamente “normativo”, «tutta impregnata di regole e buoni sentimenti, spesso benpensante e imbottita di politicamente corretto», che non appare «più in grado di suscitare né speranze, né passioni».

Più controversa la parte in cui Labbucci parla di papa Francesco, che lui definisce «un’irruzione di umanità» nella Chiesa e che, piuttosto che una manifestazione della crisi attuale, ritiene sia una delle possibili soluzioni al vuoto spirituale (e politico!) che attanaglia il mondo contemporaneo. Secondo Labbucci, papa Francesco incarnerebbe infatti nelle sue scelte, oltre che nei suoi discorsi e atti di governo, quella doppia necessaria operazione che deve compiere la Chiesa cattolica, «se vuole rivoluzionare non smarrendo le radici: una Chiesa – spiega Labbucci – non più ostile, che esce dal recinto e che al tempo stesso non si lascia omologare, ma è capace di riaffermare la differenza cristiana. Andare incontro al mondo senza tradire se stessi, questa la sfida. Una sfida che va ben oltre la Chiesa e interpella radicalmente e profondamente la politica d’oggi, il suo essere diventata un oggetto usa e getta senza profondità e spessore perché senza più memoria e identità». 

Del resto, spiega l’autore, Francesco ha grande attitudine alla politica (anche perché gesuita) e più volte ha detto ai cattolici che l’impegno politico è una altissima forma di carità. Oggi l’ideologia della privatizzazione e la subalternità alla economia e alla finanza impediscono alla politica di vedere i problemi in una dimensione collettiva e profetica. Ma se chi fa politica ritrova la sua “vocazione”, cioè la fedeltà alla causa per cui ha scelto di fare militanza, e si recupera una visione che però ad oggi appare ancora lontana, si tornerà, nella politica come nella Chiesa, a parlare delle cose ultime e non di un presente che sembra ormai divenuto orizzonte ossessivo ed esclusivo della dimensione individuale e collettiva dell’esistenza.

Prenota presso Adista una copia del libro di Adriano Labbucci

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.