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Pace, disuguaglianza, Europa, fisco: da Brindisi, un appello ai candidati di sinistra

Pace, disuguaglianza, Europa, fisco: da Brindisi, un appello ai candidati di sinistra

Il Movimento "A Sinistra" si ispira agli ideali di libertà, democrazia e uguaglianza per contribuire a realizzare una società in cui l'esercizio della libera iniziativa sia garantito a tutti, in armonia con i doveri fondamentali di solidarietà e utilità sociale. L'associazione promuove la partecipazione alla vita politica e assume l'orizzonte politico e culturale della critica al modello di sviluppo attuale, nel quale il capitale e i beni prevalgono sul valore della persona umana, innescando processi regressivi di esclusione di molti dalla fruizione dei beni fondamentali e, ancor più, dalla possibilità di determinare le grandi scelte della vita collettiva.

Con i riflettori puntati sulle elezioni del prossimo 4 marzo, il Movimento ha diffuso oggi alcune «considerazioni e domande», presentando un documento firmato da Giancarlo Canuto, Michele Di Schiena, Luca Esperti, Antonio Greco, Salvatore Lezzi, Fortunato Sconosciuto e Antonella Zellino. Un filo unisce l'Italia che si avvicina alle elezioni e l'Europa intera: «L’indebolimento della tenuta democratica di culture e tradizioni e il trasferimento progressivo di poteri dai luoghi della sovranità popolare a quelli di minoranze sempre più ristrette e spesso non facilmente identificabili». E questo rappresenta l'esito di politiche monetarie e bancarie, denigrazione dei servizi pubblici e privatizzazioni, mercato aggressivo e senza controlli, sempre più diffuse tendenze nazionalistiche «all’insegna dell’“ognuno è padrone a casa sua”», sdoganamento nel dibattito pubblico e politico «di linguaggi e comportamenti politici di chiara matrice fascista», ecc.

Alle forze politiche di sinistra il Movimento chiede di ritornare alla Costituzione, unico argine alla deriva, «di mobilitarsi per rilanciare quel grande movimento di popolo che col referendum del 4 dicembre del 2016 si è riconosciuto nei dettami della Carta costituzionale e ne ha chiesto l’attuazione», per garantire ai grandi temi sociali – lavoro, salute, istruzione, welfare, progressività fiscale, lotta alla corruzione – un nuovo protagonismo nell'agone politico.

Sono molte le questioni su cui si attendono risposte e proposte dai candidati di sinistra. La pace, ad esempio, è «la questione delle questioni», sempre minacciata da eventi e decisioni che portano i venti di guerra fin dentro le nostre case: nuove e più efficienti armi nucleari, controllo violento delle risorse minerarie e alimentari di Paesi fragili, fallimento delle missioni Onu di pace, nuove missioni militari italiane in Africa, «mentre il Continente è attraversato da decine di conflitti armati devastanti e rapinato delle sue risorse».

C'è poi il controverso tema dell'integrazione comunitaria, che vive oggi una fase di stallo: «La torsione tecnocratico-monetarista, la differenza e il contrasto di interessi, le distanze tra ritmi e modalità di sviluppo nei vari Paesi, la rilevanza delle decisioni affidate a Istituzioni non rappresentative dei popoli hanno allontanato il progetto europeo dalla tensione ideale e dalle prospettive delle origini». Come intendono i nostri candidati riprendere questo cammino interrotto?

E poi c'è il grande problema delle disuguaglianze, cresciute a dismisura negli ultimi anni, di fronte alle quali i timidi segnali di ripresa economica non sembrano regalare grandi speranze. Non esiste, spiegano i firmatari, una correlazione «tra sviluppo produttivo e aumento della coesione sociale»: «La ricchezza può crescere, e di fatto cresce, insieme alle povertà».

Molte e diverse le soluzioni per arginare lo stato di crisi attuale: una rigorosa progressività fiscale, detassazione del lavoro e aumento della pressione sulle grandi rendite finanziarie e immobiliari; investimenti pubblici di qualità nel Sud; scelte in favore dell'ambiente e contro il consumo di suolo; via il Jobs act e ruipristino dei diritti del lavoro, a partire dall’art. 18. E poi occorre chiudere la parentesi deleteria della “Buona scuola”, «che ha contribuito ad irrigidire l’apparato verticistico-burocratico»; necessario «invertire la tendenza al ridimensionamento dei servizi socio-assistenziali», ecc.

Su queste fondamentali tematiche, concludono i brindisini, si misura l'“orientamento politico” dei partiti e dei candidati della sinistra a costruire un «programma essenziale di interventi coerente e realizzabile in tempi complessivamente prevedibili e ragionevoli». (documento integrale a questo link).

* Immagine di agenziami, tratta dal sito Flickr, licenzaimmagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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