
La comunione nelle mani? Come preferisce il fedele. Papa Francesco “risponde” al card. Sarah
CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. L’importante non è come si riceve l’ostia, in bocca, in ginocchio, in piedi, nelle mani, l’importante è accostarsi all’eucarestia. Questo ha detto papa Francesco all’udienza generale di oggi, mercoledì 21 marzo, indirettamente rispondendo al card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, secondo il quale «La comunione nelle mani del fedele è un attacco diabolico all’Eucarestia» (v. Adista online del 26/2/18).
Il papa si è espresso con semplicità e pacatezza: «Secondo la prassi ecclesiale, il fedele si accosta normalmente all’Eucaristia in forma processionale, come abbiamo detto, e si comunica in piedi con devozione, oppure in ginocchio, come stabilito dalla Conferenza Episcopale, ricevendo il sacramento in bocca o, dove è permesso, sulla mano, come preferisce».
«Dopo la Comunione a custodire in cuore il dono ricevuto – ha aggiunto per rilevare l’importanza anche del raccoglimento rispetto a rigidità formali – ci aiuta il silenzio, la preghiera silenziosa. Allungare un po’ quel momento di silenzio, parlando con Gesù nel cuore ci aiuta tanto, come pure cantare un salmo o un inno di lode che ci aiuti a essere con il Signore».
* Foto tratta da Creative Commons
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