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F35: «il voltafaccia dei 5Stelle»

F35: «il voltafaccia dei 5Stelle»

ROMA-ADISTA. «In Italia, in questi anni, se n’è parlato in maniera distorta. Il programma F-35, che ormai è avanti e c’è da oltre 20 anni, a differenza di quanto spesso qualcuno ha detto, è un aereo che ha un’ottima tecnologia, forse la migliore al mondo in questo momento. È normale che dobbiamo fare un po’ di calcoli, sia dal punto di vista economico sia da quello tecnologico. Ma resta ovvio che non possiamo rinunciare a una grande capacità aerea per la nostra Aeronautica che, ancora oggi, ci mette avanti rispetto agli altri Paesi»: lo ha detto il 18 dicembre il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo, a un convegno a Montecitorio al quale partecipava anche la “sua” ministra Elisabetta Trenta (in quota 5Stelle, notoriamente contrari all'acquisto degli F35). Fonti della Difesa, riportati dall’Ansa, il giorno dopo hanno confermato: «È ancora in corso la valutazione tecnica avviata sul programma del caccia F35. Riteniamo necessaria un’interlocuzione con gli Usa ma quel che è certo è che il programma sarà rivisto, nel rispetto degli impegni presi ma tenendo conto dell’interesse nazionale. Nei primi mesi del 2019 comunicheremo l’esito della valutazione». Intanto però le stesse fonti della Difesa parlano dell’acquisto di «solo» 6 dei 10 velivoli programmati dal governo Gentiloni per il prossimo quinquennio. I 6 andrebbero ad aggiungersi ai 28 già acquistati dal nostro Paese, ricorda il Corriere della Sera (20/12), il quale fa sapere «per la ministra Trenta questa linea di ridimensionamento del programma F35, senza una rottura con gli Usa, sarebbe la strada giusta per placare la rivolta della base antimilitarista grillina perché in ogni caso porterebbe a un risparmio fino al 40% della spesa prevista». A fine gennaio, è l’ulteriore informazione del quotidiano, «la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, potrebbe volare a Washington per confermare al segretario alla Difesa, James Mattis, le reali intenzioni del governo gialloverde sul dossier dei cacciabombardieri F35 che l’Italia si è impegnata ad acquistare dagli Usa a partire dal 1998».

Immediato è giunto il commento della Campagna Sbilanciamoci!. "F35: il dietrofront del Movimento 5 Stelle" è il titolo di un comunicato stampa del 20 dicembre, nel quale si legge:

«O il Sottosegretario di Stato alla Difesa Angelo Tofalo parla e agisce a titolo personale (come è successo in passato per altre discutibili vicende) o il Movimento 5 Stelle ha tradito i pacifisti. L'affermazione di ieri, in un convegno a Montecitorio, del Sottosegretario del Movimento 5 Stelle Tofalo secondo cui non si può rinunciare agli F35 e alla loro tecnologia è per Sbilanciamoci! di enorme gravità.

Nella scorsa legislatura il Movimento 5 Stelle aveva sostenuto con determinazione la richiesta delle organizzazioni pacifiste di abbandonare il programma di acquisizione e costruzione dei caccia F35. Con le affermazioni del Sottosegretario Tofalo e i silenzi della Ministra Elisabetta Trenta, il Movimento 5 Stelle fa un clamoroso voltafaccia.

È un favore alle gerarchie militari, agli americani, all'industria militare. Non ce l'aspettavamo dai grillini.

“La scelta di costruire gli F35 - afferma il portavoce della Campagna Sbilanciamoci! Giulio Marcon - è sbagliata, enormemente costosa e contraria alla politica di pace e al disarmo. Spendere miliardi e miliardi per un cacciabombardiere, soldi che invece potrebbero essere utilizzati per il lavoro e la lotta alla povertà, è una decisione gravissima. Il governo Lega-Movimento 5 Stelle è sugli F35 in continuità con le scelte fatte dai governi Renzi e Berlusconi. Continueremo la nostra mobilitazione contro gli F35 e la riduzione delle spese militari, che con questa legge di bilancio aumentano. L'interesse del paese è il lavoro, non gli F35“».

*Foto U.S. Air Force photo by Staff Sgt. Joely Santiago,tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza

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