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Congo: ancora incertezza sui risultati delle elezioni

Congo: ancora incertezza sui risultati delle elezioni

La Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (Ceni) lo ha detto chiaramente: per i risultati delle elezioni presidenziali del 30 dicembre scorso – le prime verosimilmente libere e regolari della storia della Repubblica Democratica del Congo – bisognerà ancora attendere – e non si sa quanto – perché la metà delle schede elettorali non risultano ancora pervenute. Ma intanto cresce la paura e si comincia a temere che la tensione – accumulata negli oltre due anni in cui il presidente Joseph Kabila ha continuamente rinviato l'appuntamento con tentativi piuttosto goffi di restare in sella – possa ora esplodere gettando il Paese nel caos e nella guerra civile.

Sulla situazione a dir poco calda che vive il Paese africano è intervenuto anche papa Francesco, ieri, nel corso dell'incontro con il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede: «Il rispetto del risultato elettorale – ha detto preoccupato – è un fattore determinante per una pace duratura nella Repubblica Democratica del Congo», per lo sviluppo e per l'uscita del Paese dal tunnel dell'insicurezza e della violenza.

In un comunicato pubblicato ieri, la Conferenza episcopale nazionale congolese – che ha giocato un ruolo chiave nella protesta anti-Kabila prima del voto e ha seguito le elezioni inviando ai seggi un migliaio di osservatori a lungo termine e 40mila a breve termine accreditati dalla Ceni – ha riconosciuto di essere «molto coinvolta nel processo politico». Nel 2016, si legge nel comunicato, fu proprio sotto l'egida dei vescovi congolesi «che fu firmato l'Accordo di Capodanno, aprendo la strada all'organizzazione delle elezioni presidenziali, legislative e provinciali, molte rinviate. I vescovi congolesi non hanno risparmiato gli sforzi per convincere il governo e i partiti dell'opposizione ad accettare di tenere le elezioni, più di due anni dopo la fine del mandato del presidente Joseph Kabila». I vescovi saranno impegnati, forse per un'ultima volta, conferma la Cenco, per monitorare che i risultati delle urne siano accolti in «un clima sereno».

Intanto, gli osservatori della Missione elettorale della Cenco hanno stilato il loro rapporto, senza esprimere formalmente numeri e nomi per non influenzare il lavoro della Ceni. Ma da quello che si evince, anche nell'intervista realizzata dalla Radio Vaticana al presidente della Cenco e arcivescovo di Kisangani, mons. Marcel Utembi, i vescovi congolesi sembrerebbero ben informati sull'esito delle votazioni. «Al momento opportuno la Cenco sarà chiamata a pesare i risultati e a prendere una posizione chiara», ha detto mons. Utembi: «Se si tratta di qualcosa che è contrario alla verità per quanto riguarda il rapporto dell’osservatorio elettorale, noi diremo chiaramente che tali risultati non sono conformi alla verità delle urne»

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