
Un’altra Chiesa è possibile. E si è manifestata in Cile
Tratto da: Adista Documenti n° 3 del 26/01/2019
DOC-2962. SANTIAGO DEL CILE-ADISTA. Una determinata volontà di resurrezione è quello che ha manifestato la Chiesa cilena, nei “due giorni” dell’Epifania (5 e 6/19), con la celebrazione dell’apertura del Sinodo Nazionale Laicale, un sinodo autoconvocato da cristiani basiti e sofferenti per il grande scandalo degli abusi su minori e per il più grande scandalo del complice silenzio che su di essi hanno spesso mantenuto vari vescovi.
Molto partecipata e arricchita da innumerevoli riflessioni e interventi, l’assise si è conclusa con una breve e puntuale Dichiarazione e con l’annuncio di un documento ben più articolato su quanto emerso nel dibattito e deciso dall’assemblea. Il fine di questo “camminare insieme” (sinodo), si legge nel testo, è «ricostruire la nostra Chiesa devastata da peccati e delitti»: ricostruirla come comunità profetica e liberatrice, partecipava e inclusiva, orizzontale.
Pubblichiamo la Dichiarazione qui, accompagnata dalla “testimonianza” (pubblicata su Religión digital, 7/19) di Ani_bal Pastor Níñez, giornalista, che, in rappresentanza del Centro Ecumenico di Medellín, ha partecipato alla prima assemblea del Sinodo laicale autogestito. La sua impressione è stata che «un’altra Chiesa è possibile», anche perché «il laicato cattolico non ha più paura»
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