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"Jewish Voice for Peace" contro il sionismo, che colpisce i palestinesi e isola gli ebrei

Spoliazione e occupazione della Palestina sono frutto di un disegno specifico» del Sionismo per dividere e segregare i palestinesi. «Il Sionismo, in pratica, ha causato il massacro del popolo palestinese, la distruzione di antichi villaggi e uliveti; famiglie che vivevano a pochi passi una dall’altra separate da posti di blocco e muri; bambini che conservano gelosamente le chiavi delle case da cui i loro nonni sono stati esiliati a forza». La condanna senza appello all'etno-nazionalismo ebraico arriva con un documento del Jewish Voice for Peace (JVP), organizzazione di ebrei statunitensi impegnati sul fronte della libertà, dell'uguaglianza, della dignità dei popoli, della pace e dei diritti umani.

Per oltre 22 anni, si legge in un articolo di fine gennaio di Robert Herbst (avvocato per i diritti umani e già coordinatore della sezione JVP di Westchester) su Mondoweiss (sito di notizie e commenti su Israele, Palestina e Stati Uniti) – rilanciato e tradotto il 12 febbraio dall'agenzia di informazione sul vicino Oriente Nena News – il JVP ha evitato di contrastare frontalmente il Sionismo, per evitare di ritrovarsi isolato nell'ambito della comunità ebraica Usa. Ma dopo l'operazione militare “Margine Protettivo”, che l'esercito israeliano ha condotto contro la Striscia di Gaza nell'estate 2014, provocando un indiscriminato massacro di civili palestinesi e la distruzione di vitali infrastrutture, l'organismo Usa ha messo da parte ogni resistenza e ha avviato un dibattito nazionale culminato con questo documento, «una dichiarazione – prosegue Herbst – che rigetta l’ideologia produttrice di uno Stato-nazione che non solo privilegia gli ebrei rispetto a tutti gli altri residenti, ma discrimina sistematicamente i palestinesi e li opprime all’interno della Linea Verde e nei Territori Occupati».

Il Sionismo è stato nemico giurato non solo dei palestinesi, ma anche di tutti gli ebrei sparsi nel mondo, afferma il documento, perché ha introdotto, anche in seno a comunità perfettamente integrate nei Paesi musulmani o cristiani, la categoria del sospetto e la paura del vicino. «Con la creazione di una gerarchia razzista con gli ebrei europei al vertice – dice ancora JVP – il Sionismo ha cancellato queste storie e distrutto quelle comunità e relazioni». Le dottrine sioniste, sottolinea Herbst, hanno convinto gli ebrei a considerarsi soli, isolati, «perennemente sotto attacco, timorosi e privi di qualsiasi fiducia verso il prossimo, e a riporre la loro fede in “un fucile più grosso, un muro più alto, un check-point più umiliante”».

«Noi scegliamo una strada diversa», conclude il documento dell'organizzazione statunitense. «Impariamo dagli ebrei anti-sionisti che ci hanno preceduto, e sappiamo che, da quando esiste il Sionismo, esistono anche ebrei che lo disapprovano».

In un periodo fortemente segnato dalla ritorsione nazionalista e razzista, che impedisce alla comunità internazionale di far fronte alle vere sfide globali, come la crisi climatica o la messa al bando delle armi nucleari, «scegliamo la solidarietà. Scegliamo la liberazione collettiva. Scegliamo un futuro in cui tutti, compresi i palestinesi e gli ebrei israeliani, possano vivere liberamente la propria vita in comunità dinamiche, sicure, giuste, in cui le esigenze umane fondamentali siano soddisfatte. Unitevi a noi».

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