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“Mostruosità da sradicare”

“Mostruosità da sradicare”

Marcello Vigli, storico animatore delle Comunità di base, sul sito del movimento - cdbitalia.it - riflette sul senso e sulla portata del summit svoltosi in vaticano sul tema della pedofilia ecclesiastica. Riproduciamo qui di seguito la sua riflessione. 

L'articolo originale, pubblicato il 27 febbraio scorso, è consultabile a questo link

 

Mostruosità da sradicare, così papa Francesco ha definito la piaga degli abusi che inquina la vita della Chiesa, a conclusione del summit vaticano sulla protezione dei minori.

Molto si è detto sul summit sia presentandone lo svolgimento, sia commentandone i contenuti, sia auspicandone gli sviluppi affidati alla volontà di adottare linee guida in 21 punti contro la pedofilia. Si resta in attesa del motu proprio del papa, già annunciato, sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili e della task force di persone competenti, che ha intenzione di costituire, per aiutare le conferenze episcopali che si trovino in difficoltà per affrontare i problemi, mentre non mancano le reazioni negative di quanti avrebbero voluto scelte più coraggiose.

Ne deriva Il valore della scelta papale di convocare l’insolita assemblea dei Presidenti delle 116 conferenze episcopali nazionali, i superiori generali di tutto il mondo e i membri del C6 di Papa Francesco, per evidenziare che il problema impegna tutta la Chiesa.

E’ prevista la pubblicazione da parte della congregazione per la dottrina della fede di un ‘Vademecum’ che aiuterà i vescovi del mondo a comprendere chiaramente i loro doveri e i loro compiti, mentre già il lunedì 25 febbraio il comitato organizzatore si è incontrato con i responsabili della curia romana, che hanno partecipato all’incontro, in modo per cominciare ad impostare il lavoro necessario per dare seguito ai propositi e alle idee.

Difficile orientarsi fra le diverse valutazioni e commenti e pressoché impossibile prescindere dal condizionamento dello sdegno che il fenomeno provoca.

Non si può non condividere, infatti, quanto dice lo stesso papa Francesco. La disumanità del fenomeno a livello mondiale diventa ancora più grave e più scandalosa nella Chiesa, perché in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica.

Lui stesso ha paragonato gli abusi alla crudele pratica religiosa, diffusa nel passato di alcune culture, di offrire esseri umani – spesso bambini – come sacrifici nei riti pagani e chiamato il prete che abusa di minori è uno strumento di Satana.

Fuori dal Vaticano le persone sopravvissute agli abusi hanno marciato, tenuto conferenze informative, denunciato l’indifferenza e la complicità dei leader della chiesa manifestando spesso insoddisfazione per le conclusioni raggiunte.

Uguale insoddisfazione è emersa in diversi giornali internazionali, anche perché, forse, le aspettative per questo incontro erano molto alte: ci si attendeva una vera svolta politica da parte del Papa e l’annuncio di nuove regole interne.

In verità è ancora presto per una valutazione sulla possibilità che si vedano immediate novità significative, è, invece, di estremo interesse la testimonianza di collegialità che nell’incontro si è espressa. Non un concilio, ma un’assemblea ugualmente rappresentativa dell’episcopato mondiale chiamato ad assistere il papa nell’esercizio delle sue funzioni.

Roma, 27 febbraio 2019

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