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Da Zuppi a Krajewski, la Chiesa e l'«esperimento sociale» dello stabile occupato

Da Zuppi a Krajewski, la Chiesa e l'«esperimento sociale» dello stabile occupato

Sui circa 16.800 metri quadrati dello stabile occupato di 6 piani in via Santa Croce in Gerusalemme alloggiano oltre 500 persone, divise in 170 nuclei familiari, di cui un quinto minori. Dopo 6 giorni di interruzione dell'erogazione, dovuto a mancati pagamenti, per loro la corrente elettrica è tornata grazie all'intervento dell'ormai noto elemosiniere di papa Francesco, il card. Konrad Krajewski, che si è calato nel tombino per rimuovere i sigilli ai contatori.

I residenti sono italiani e stranieri, provengono da 18 diversi Paesi del mondo, e per loro «questa distinzione non conta», come afferma un'occupante africana, Maurita, raggiunta da Redattore Sociale

Nell'ex edificio dell'Inpdap (ente di previdenza dei dipendenti pubblici assorbita dall'Inps), l'occupazione è iniziata nel 2013, spiega Eleonora Camilli sul sito di informazione. E da allora gli occupanti, sostenuti dall'associazione SpinTime Labs, hanno dato vita, accanto al tema dell'emergenza abitativa, ad un progetto di riqualificazione sociale, culturale e aggregativa dell'immobile, destinando circa 5.000 metri quadrati ad eventi culturali e di formazione. «Quello in atto è un vero esperimento sociale», per il quale gli occupanti chiedono a Comune, Regione e proprietà di sedersi intorno a un tavolo per avviare un processo condiviso con le istituzioni di regolarizzazione, che parta dalla concessione della residenza – insieme alla possibilità di vedersi intestate le utenze, è oggi negata dal decreto Lupi del 2014 a chi occupa una casa – e arrivi alla riqualificazione in chiave di promozione sociale e culturale dello stabile che altrimenti resterebbe abbandonato al degrado.

«Siamo disposti a pagare le utenze qualora le autorità decidessero di intestarle a nostro carico a canone sociale», si legge intanto sul sito dell'associazione SpinTime Labs. «Per fare ciò, lanciamo un appello pubblico a tutti i sindaci d'Italia: chiediamo che seguano l'esempio di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo che questo gennaio, col fine di rendere possibile il pagamento delle utenze a oltre 3500 famiglie, ha fatto approvare una delibera in deroga all'art. 5 del Decreto Lupi (2014). Legge, questa, già fortemente contestata sul piano della legittimità costituzionale e che impedisce a realtà come Spin Time di pagare regolarmente le utenze di cui dispone. Chiediamo quindi che in tutta Italia ci si muova affinché tutte le realtà abitative, culturali, sociali possano normalizzare la loro presenza sul territorio. E che migliaia di persone possano vivere in una condizione dignitosa e di giustizia sociale diffusa».

La collaborazione con il Vicariato, principalmente per attività di restauro delle opere sacre delle vicine basiliche di San Giovanni e Santa Croce, è iniziata per volontà dell'attuale vescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi, quando a Roma era ausiliare per il settore Centro e guida spirituale della Comunità di Sant'Egidio.

 

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