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Un disegno politico per creare illegalità e alzare la tensione. La Focsiv sulla Giornata del rifugiato

Un disegno politico per creare illegalità e alzare la tensione. La Focsiv sulla Giornata del rifugiato

La Giornata mondiale del rifugiato 2019, che si celebra oggi, cade in una fase storica particolarmente difficile per chi si occupa della protezione umanitaria e dell’accoglienza di quanti sono costretti a fuggire da guerre e persecuzioni.

In occasione della Giornata, anche la Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario (Focsiv) ha preso una posizione netta sul tema: “I migranti non sono un problema, ma una risorsa per il nostro Paese”, titola infatti il comunicato diffuso ieri.

«In questo momento l’Itala è chiusa», si legge nel comunicato, «incapace di vedere oltre il muro che si è costruito, non comprendendo come in questi anni di accoglienza, integrazione ed inclusione i migranti siano stati una risorsa e non un problema».

Il presidente della Focsiv, Gianfranco Cattai, riflettendo sulla chiusura dell’hub di via Mattei a Bologna e sul trasferimento forzato di 144 migranti nel Cara di Caltanissetta, punta il dito contro le «scelte ministeriali riguardanti la trasformazione del sistema di accoglienza», che ritiene «siano in linea con gli stessi provvedimenti volti a screditare e criminalizzare le operazioni di soccorso svolte dalle ONG nel Mar Mediterraneo».

Secondo Cattai, dietro queste decisioni, sussiste una «volontà politica di creare un numero sempre più alto di illegali, di senza fissa dimora, di persone che non hanno più nulla da perdere privi oramai di qualunque certezza in modo tale che ciò porti, come conseguenza ultima, a tensioni ad esplosioni di rabbia». Una strategia elettorale vincente per le destre xenofobe e nazionaliste, verrebbe da aggiungere.

Ma questo, aggiunge il presidente della Focsiv, «è un gioco che oggi pagheranno per primi i migranti, ma che a lungo termine pagheremo tutti noi».

Quello di cui ha urgentemente bisogno il Paese è «una reale visione di politica migratoria, da ora ai prossimi anni, che sappia rispondere a questi uomini e donne, che sappia offrire canali regolari per il diritto all’asilo e sappia, soprattutto, garantire una vita dignitosa, salvando vite umane e dando opportunità di crescita sociale ed economica tanto in Italia che nei Paesi di origine». «Dobbiamo lavorare insieme, condividere lo stesso pane e mescolare i nostri patrimoni culturali se vogliamo crescere come Paese economicamente e socialmente, ce lo insegna la nostra storia millenaria».

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