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Il Sinodo valdese ai sindaci: disubbidite a Salvini e iscrivete i migranti all’anagrafe

Il Sinodo valdese ai sindaci: disubbidite a Salvini e iscrivete i migranti all’anagrafe

TORRE PELLICE (TO)-ADISTA. Dal Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, in corso a Torre Pellice (To) fino a venerdì, arriva un appello ai sindaci italiani perché non tengano contro del primo decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini ed iscrivano all’anagrafe i richiedenti asilo affinché possano avvalersi dei servizi socio-sanitari essenziali.

Lo prevede un ordine del giorno approvato nella giornata di oggi nel quale il Sinodo ha invitato le Chiese «a chiedere che nei Comuni dei propri territori i sindaci autorizzino il rilascio della residenza, come già avvenuto in alcuni Comuni o a seguito di talune ordinanze giudiziali». Ovvero che incoraggino i primi cittadini a fare come il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – seguito a ruota dal napoletano Luigi De Magistris – che, nonostante il divieto imposto dal primo dei due decreti sicurezza, ha iscritto ugualmente all’anagrafe i migranti perché potessero beneficiare dei servizi comunali, assumendosene responsabilità e conseguenze (che peraltro non vi sono state). Oppure come il sindaco di Bologna Virginio Merola che, con una scelta più soft, lo ha fatto dopo la sentenza del tribunale, accolta «con soddisfazione» e ovviamente senza opporsi.

Oltre all’invito alla disubbidienza, l’Assemblea ha chiesto alla Diaconia, organismo che si occupa dell'azione sociale per conto della Tavola valdese, di  «predisporre e proporre, a seguito dei tagli ai servizi introdotti dal Decreto Sicurezza, progetti di integrazione e accompagnamento», di «modulare il proprio lavoro di accoglienza tenendo conto delle concrete situazioni sociali e politiche dei territori e sviluppare, nel medio periodo, interventi per l'inclusione, rivolti in modo trasversale agli “ultimi”, sia italiani che stranieri».

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