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Tra affamati, sovranutriti e spreconi: alle radici delle disuguaglianze. Un dossier Caritas

Tra affamati, sovranutriti e spreconi: alle radici delle disuguaglianze. Un dossier Caritas

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione – che si celebra ogni il 16 ottobre, giorno in cui, in Québec nel 1945, è nata la Fao (agenzia Onu per l’alimentazione e l’agricoltura) – la Caritas Italiana ha diffuso il dossier con dati e testimonianze dal titolo “Disuguaglianze: nel cuore del problema. Superare fame e squilibri alimentari per la dignità dei più poveri”.

Nel mondo, iniquità e disuguaglianze (a livello regionale, di genere e intergenerazionale) peggiorano costantemente e le conseguenze sono ormai conclamate e visibili. Particolare rilievo ha il tema dell’alimentazione: «Non cessa di aumentare il numero di coloro che soffrono la fame – sottolinea il dossier – ma allo stesso tempo aumentano i fenomeni di “sovra-alimentazione”, di spreco, di uso sconsiderato delle risorse». Le cause di questa paradossale situazione sono molteplici e intrecciate, ma facilmente rintracciabili. In ogni caso, afferma con decisione Caritas Italiana, «lo squilibrio e l’ingiustizia non sono un fenomeno “naturale”, ma il frutto di scelte politiche ben precise, compiute da donne e uomini che hanno la responsabilità di decidere, e a cui troppo spesso noi stessi deleghiamo questa responsabilità senza nessun particolare controllo». La disuguaglianza alimentare può dunque essere corretta e questo, secondo il dossier, è una notizia buona ma anche cattiva, perché costringe a mettere in discussione un modello di sviluppo che poggia su stili di vita e interessi consolidati da tempo.

Quel che è certo, sottolinea il documento di 36 pagine, è che «nulla cambierà se noi stessi non porteremo avanti il cambiamento». Per un cristiano la questione è dirimente, perché l’attenzione per gli ultimi è «radicata nel cuore stesso del messaggio evangelico, tradotto nell’opzione preferenziale per i poveri, che articola uno dei principi della dottrina sociale della Chiesa. È necessario che il volto dei poveri accompagni il nostro cammino, riempiendolo di quel calore e di quella concretezza che nessuna ideologia politica o proposta sociale potrà mai avere: il sentimento di appartenere alla stessa famiglia umana che porta necessariamente a riconoscere la piena dignità di ogni persona fatta a immagine e somiglianza del Creatore, ogni donna e ogni uomo che abita (e abiterà) il pianeta».

Il tema dell’opzione per i poveri è poi arricchito e completato nell’enciclica “green” di papa Francesco, la Laudato si’. Occorre ampliare lo sguardo, riconoscendo le connessioni tra sofferenze umane e drammi del pianeta, in quell’intuizione papale di “ecologia integrale” che abbraccia tutto in un unico destino e invita credenti e non credenti ad assumersi piene responsabilità verso la casa comune.

«La povertà, la fame, il cambiamento climatico sono fenomeni che non possono essere ignorati», ammonisce Caritas Italiana. «Ma occorre andare alle loro cause profonde, che trovano nelle crescenti disuguaglianze presenti nella famiglia umana il vero cuore del problema».

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