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Evangelici italiani e Comunità Sant’Egidio al Parlamento europeo: aprire un corridoio umanitario dalla Libia

Evangelici italiani e Comunità Sant’Egidio al Parlamento europeo: aprire un corridoio umanitario dalla Libia

ROMA-ADISTA. Dopo i corridoi umanitari anche un corridoio europeo dalla Libia? È la proposta di

Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) e Tavola valdese (che finora, grazie ai corridoi, hanno portato in Italia oltre 1.800 profughi siriani) che, insieme anche alle ong Open Arms e Sea Watch, hanno lanciato la campagna «La giusta rotta» che ha tre obiettivi: diritto al soccorso in mare («perché salvare vite non può essere reato»), un corridoio umanitario dalla Libia verso l’Europa e la ricollocazione europea dei migranti (v. Adista Notizie n. 36/19).

Martedì 10 dicembre, una delegazione di Fcei (in particolare del programma Mediterranean Hope) e Comunità di S.Egidio sarà al Parlamento europeo per rilanciare a Bruxelles la proposta. «Dopo la positiva esperienza dei corridoi umanitari in Italia – spiega Luca Maria Negro, presidente della Fcei – ci impegniamo ad avanzare la proposta di un corridoio umanitario europeo dalla Libia. Tre i punti-chiave della nostra proposta: la richiesta al governo italiano di porsi come capofila di una cordata di Paesi UE coinvolti nell'iniziativa; la collaborazione operativa con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per preparare i beneficiari dei corridoi umanitari al percorso che dovranno fare nei paesi di accoglienza; la partecipazione della società civile e delle chiese nella fase dell'accoglienza e dell'integrazione dei beneficiari. Ribadiamo dunque in questo modo l'urgenza di un intervento in Libia e nei paesi vicini, teso ad aprire un canale di accesso legale e sicuro a Stati che garantiscano il diritto di asilo e la protezione umanitaria».

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