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Una donna in Segreteria di Stato: Francesca Di Giovanni nominata sottosegretaria agli esteri

Una donna in Segreteria di Stato: Francesca Di Giovanni nominata sottosegretaria agli esteri

CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Non è un posto di prima fila, ma nemmeno di ultima. Sicuramente si tratta della prima donna a ricoprire in Vaticano uno di quei «ruoli decisionali» spesso invocati da papa Francesco ma non ancora assegnati È Francesca Di Giovanni, che il pontefice ha nominato sottosegretario per il Settore multilaterale della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana: una sorta di sottosegretario agli Esteri, incaricato in particolare dei rapporti che riguardano le organizzazioni intergovernative a livello internazionale e comprende la rete dei trattati multilaterali.

Nata a Palermo il 24 marzo 1953, laureata in Giurisprudenza, Di Giovanni appartiene al Movimento dei Focolari – in grandissima ascesa nei sacri palazzi –, per cui ha lavorato nell'ambito del settore giuridico-amministrativo presso il Centro internazionale dell'Opera di Maria. Dal 1993 è officiale della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, dove ha svolto il suo servizio sempre nel Settore multilaterale, soprattutto per quanto riguarda temi concernenti i migranti e i rifugiati, il diritto internazionale umanitario, le comunicazioni, il diritto internazionale privato, la condizione della donna, la proprietà intellettuale e il turismo. Ora la promozione a sottosegretario della stessa sezione della Segreteria di Stato, quella dei rapporti con gli Stati – il “ministero degli esteri” vaticano –, guidata da mons. Paul Richard Gallagher. Affiancherà mons. Miros?aw Wachowski, che si occupa principalmente del settore della diplomazia bilaterale.

« È da vari anni che si pensa alla necessità di un sottosegretario per il settore multilaterale: un settore delicato e impegnativo che necessita di un’attenzione particolare, perché ha modalità proprie, in parte diverse da quelle dell’ambito bilaterale – spiega Di Giovanni in un’intervista realizzata da Vatican News –. Ma che il santo padre affidasse a me questo ruolo, sinceramente non l’avrei mai pensato». In effetti, prosegue, è la prima volta che una donna ha un compito dirigenziale in Segreteria di Stato. Il santo padre ha preso una decisione innovativa, certamente, che, al di là della mia persona, rappresenta un segno di attenzione nei confronti delle donne. Ma la responsabilità è legata al compito, più che al fatto di essere donna».

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