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Porti chiusi: è questa la nostra solidarietà

Porti chiusi: è questa la nostra solidarietà

Sono profondamente addolorato e ferito dal decreto, firmato da quattro ministri, De Micheli, Di Maio, Lamorgese e Speranza, di chiudere i porti italiani fino al 31 luglio. Il decreto dice: «I porti italiani non assicurano i necessari requisiti per la classificazione di “place of safety”, in vista di quanto previsto dalla convenzione di Amburgo, per i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell’area Sar italiana».

Come missionario, che ha sentito sulla pelle, la sofferenza degli impoveriti, rimango sbigottito da tale decisione. È chiaro che il decreto è mirato a bloccare la “Alan Kurdi” che batte bandiera tedesca e sta cercando un porto ove sbarcare i 150 rifugiati salvati in mare.

È criminale rifiutarsi di accogliere rifugiati che fuggono dalla Libia dove sono imprigionati in lager e torturati. Non solo, ma la Libia è un paese in guerra e i rifugiati rischiano la vita sotto le bombe del generale Haftar che vuole conquistare Tripoli. Questi che fuggono hanno diritto di essere accolti come rifugiati. Per cui questo decreto è contro le leggi e convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia.

Non solo, è irrazionale perché l’Italia non può essere porto sicuro solo per le imbarcazioni italiane e non per quelle straniere. E poi come si fa a dire che i porti italiani non sono più un “place of safety” (posto  sicuro) perché il sistema sanitario italiano non sarebbe in grado di mettere in quarantena qualche centinaio di rifugiati? Siamo tornati alla politica di Salvini?

Eppure Zingaretti, dando inizio a questo governo aveva promesso la discontinuità con il precedente governo. Sarebbe questa la discontinuità?

Lasceremo migliaia di persone che devono fuggire dalla Libia morire in mare?

E la Alan Kurdi dovrà andare ad Amburgo per trovare un porto sicuro?

È questa la nostra umanità? È mai possibile che il coronavirus non ci abbia insegnato che siamo sulla stessa “barca” come ci ha ricordato Papa Francesco?

Come missionario chiedo che questo Decreto venga subito ritirato dal governo. Potrebbe essere un bel dono di Pasqua!

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