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Fiera delle armi HIT Show: tutti i nodi (ancora) da sciogliere

Fiera delle armi HIT Show: tutti i nodi (ancora) da sciogliere

Come ogni anno, con l’avvicinarsi del mese di febbraio, si riaccendono le polemiche intorno alla grande esposizione delle armi di Vicenza “HIT Show”, dove HIT è acronimo di Hunting, Individual protection e Target sports. Le organizzazioni della società civile pacifista continuano a puntare il dito sugli organizzatori, chiedendo una regolamentazione e un controllo più stringenti, denunciando la pericolosa operazione ideologica e propagandistica che si nasconde dietro l’evento fieristico annuale, promosso – dicono – per favorire la detenzione civile di armi da fuoco e rafforzare i legami tra lobby e mondo politico. Non solo, la fiera HIT Show è accusata anche di esporre armi non conformi alle finalità dichiarate, di consentire l’accesso ai minori, di prestarsi alle passerelle mediatiche di politici ritenuti “amici” dall’industria delle armi.

Anche quest’anno, nonostante la pandemia ancora in corso, la fiera si farà, ma dal consueto mese di febbraio slitterà al 17-19 aprile, spiegano gli organizzatori in un comunicato del 25 novembre, motivando di aver scelto «un arco temporale più favorevole alla partecipazione delle aziende rispetto alle consuete date di febbraio».

Italian Exhibition Group (Ieg) – Spa tra i cui maggiori azionisti figurano Comune e Provincia di Rimini, Comune e Provincia di Vicenza e Regione Emilia Romagna – e Associazione Nazionale dei Produttori di Armi e Munizioni (Anpam), promotori dell’evento, non hanno voluto rinunciare alla fiera nemmeno in piena crisi sanitaria, accusano Opal Brescia e Rete Italiana Pace e Disarmo in una nota di ieri. «Vien da chiedersi – si legge – come gli organizzatori intendano distanziare i 30mila visitatori che, secondo i dati da loro stessi forniti, ogni anno parteciperebbero alla fiera: negli anni scorsi spiccavano gli assembramenti e i visitatori accalcati davanti a diversi stand espositivi per poter maneggiare, impugnare e imbracciare le armi esposte, attività che sarebbero permesse anche quest’anno visto che non viene espresso alcun divieto». «L’unica decisione responsabile da parte degli organizzatori di HIT Show sarebbe stata quella di rinunciare all’evento rimandandolo all’anno 2022», chiariscono i firmatari della nota, come hanno fatto, per esempio. la più grande fiera di armi del mondo (Shot Show di Las Vegas) e la più grande fiera d’armi d’Europa (“IWA Outdoor Classics” di Norimberga).

Proprio questo ultimo evento rappresenta il modello di riferimento e principale competitor della fiera italiana. A differenza di IWA, però, che accoglie esclusivamente operatori accreditati e non semplici appassionati del settore, «HIT Show di Vicenza non solo è una fiera aperta al pubblico in generale, minorenni compresi purché accompagnati, ma nel corso degli anni ha permesso al suo interno attività di spiccata rilevanza politica (raccolte di firme per modificare le norme sulla legittima difesa e per petizioni per contrastare le normative europee sul controllo della detenzione di armi, ecc.), ha promosso convegni con esponenti di una sola parte politica e senza alcun confronto pluralistico e, soprattutto, si è prestata ad essere la passerella per rappresentanti politici nazionali e locali in vista di appuntamenti elettorali».

In sei anni di fiere, le associazioni della società civile hanno invitato gli organizzatori a dotarsi di un «codice di responsabilità sociale d’impresa e un rigoroso regolamento» ma, da allora, «niente è stato fatto» «e, anzi, dall’anno scorso è stato facilitato l’ingresso ai minori di 13 anni, accompagnati da un adulto, rendendolo gratuito».

Opal Brescia e Rete Italiana Pace e Disarmo definiscono gravi le responsabilità degli organizzatori e in particolare degli Enti Locali coinvolti in Ieg, ai quali chiedono di cancellare l’edizione 2021 della fiera e di «assumere tutte le iniziative necessarie nei confronti degli organizzatori di HIT Show, ed in particolare Italian Exhibition Group (IEG), affinché venga implementato un codice di responsabilità sociale d’impresa e un rigoroso regolamento in grado di garantire che il salone fieristico HIT Show sia conforme alle finalità dichiarate e cioè una manifestazione “dedicata alla caccia, al tiro sportivo e all’outdoor”, escludendo pertanto l’esposizione di armi e materiali non conformi a questi settori (come le armi per difesa personale, per corpi di polizia e di sicurezza pubblica e privata, armi da guerra ad uso collezionistico, ecc.), proibendo l’esposizione di materiali pubblicitari per formazioni di tipo paramilitare e mercenario, vietando ogni tipo di attività a iniziative di rilevanza politica (raccolta di firme, petizioni, ecc.), garantendo il confronto pluralistico degli eventi culturali e vietando l’accesso agli spazi espositivi di armi a persone che non abbiano compiuto la maggiore età anche se accompagnate».

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