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Rinnovato l'aiuto italiano alla Guardia costiera libica. Oxfam:

Rinnovato l'aiuto italiano alla Guardia costiera libica. Oxfam: "confermata la nostra complicità con i crimini libici"

La Camera ha approvato stamattina la risoluzione di maggioranza che autorizza le missioni militari all'estero, deliberate dal governo. In favore ha votato anche Fratelli d’Italia: i si' sono stati 438, i no 3, gli astenuti 2. Nella risoluzione, anche il mantenimento della missione di collaborazione dell'Italia con la Guardia costiera libica. Il testo è quello della relazione delle Commissioni Difesa ed Esteri in cui il governo è impegnato a «verificare la possibilità che dalla prossima programmazione vi siano le condizioni per superare» la cooperazione con la guardia costiera libica, trasferendola alla missione Ue Irini, il cui mandato comprende l’addestramento, appunto. della guardia costiera libica.

La Camera ha bocciato invece la risoluzione che ne chiedeva la chiusura definitiva. Presentata da una trentina di deputati fra Pd, ex M5s, Leu e + Europa (Palazzotto, Bersani, Boldrini, Bruno Bossio, Cecconi, Conte, De Lorenzo, Dori, Ehm, Fassina, Fioramonti, Fornaro, Fratoianni, Fusacchia, Lattanzio, Lombardo, Magi, Muroni, Orfini, Pastorino, Pini, Raciti, Rizzo Nervo, Sarli, Stumpo, Suriano, Termini, Timbro, Trizzino, Pollastrini), ha ottenuto 40 voti favorevoli, 376 contrati e 21 astensioni.

«Il tema dei finanziamenti alla Libia – aveva detto Palazzotto – non è la stabilizzazione del Paese ma l'esternalizzazione delle frontiere. Se i finanziamenti servissero a stabilizzare la Libia e a costruire ospedali sarei disposto a spendere anche cifre maggiori, ma non lo sono per finanziare la cosiddetta guardia costiera libica che è palesemente in combutta con i trafficanti di esseri umani e che opera in mare sparando e speronando uomini, donne e bambini in fuga».

Oxfam Italia ha subito diffuso un comunicato per stigmatizzare il sostegno «alla (cosiddetta) Guardia costiera libica». Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam, ha detto che ciò avviene «nonostante si continui a morire nel Mediterraneo, nonostante la violazione dei più basilari diritti umani nei lager libici, i cui crimini sono sotto gli occhi di tutti». «Non potremo non dirci complici dei crimini compiuti nei centri di detenzione della Libia».

«Ma la cosa più grave – ha sottolineato – è che l’approccio rimane sostanzialmente quello della stabilizzazione dell’area, contenimento dei flussi e esternalizzazione delle frontiere. A nessuna missione navale è stato affidato il compito di ricerca e soccorso in mare, rimanendo tale funzione affidata alla Guardia costiera libica». «Il maggiore coinvolgimento dell’Ue, chiesto a gran voce dal segretario PD Enrico Letta, purtroppo non si è concretizzato nel dare alla missione europea Irini compiti di ricerca e soccorso, ma nel rafforzarne il ruolo di supporto tecnico, mentoring, addestramento. Non potremo non dirci complici di nuovi orrori e dei crimini compiuti nei centri di detenzione della Libia a cui assistiamo dal 2017. Un ringraziamento va invece a quei parlamentari che non si arrendono allo status quo e che lavorano affinché cambi la linea politica del nostro paese».

«L’unico elemento di novità – ha aggiunto – è quindi la proposta che il governo avvii la verifica delle condizioni per superare la specifica missione nella prossima programmazione con conseguenti assestamenti della catena di comando. Ci domandiamo quale verifica debba ancora essere fatta, dopo le immagini circolate in tutto il mondo che testimoniano aggressioni, intimidazioni e torture». «La sola nota positiva – ha concluso – è che venga riconosciuto finalmente un ruolo importante alle ONG, per quel che riguarda le missioni umanitarie con previsione di fondi per svolgere funzioni di peacekeeping, mediazione e riduzione del conflitto».

*Foto di Aneta Foubíková da Pexels, immagine originale e licenza

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