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20 associazioni cattoliche scrivono a Draghi: per l'ambiente devi fare di più

20 associazioni cattoliche scrivono a Draghi: per l'ambiente devi fare di più

«Egregio Presidente, (…) la esortiamo ad “agire per fare di più” (parole di papa Francesco, ndr) in modo da poter uscire migliori dalla crisi pandemica e costruire una Casa comune, equa per tutti noi oggi e, soprattutto, per le nostre generazioni future, domani». Così termina la lettera inviata il 4 ottobre al presidente Mario Draghi da 20 associazioni del mondo cattolico alla luce della presidenza italiana del G20 e della co.Presidenza della COP26, e in apprezzamento del discorso tenuto alle Nazioni Unite il 23 settembre scorso in cui Draghi sottolineava la necessità inderogabile di politiche per contrastare il cambiamento climatico.

La lettera - firmata da Tomás Insua, direttore esecutivo del Movimento Laudato Si’, Ivana Borsotto, presidente FOCSIV, mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno, padre Marco Moroni, Custode Sacro Convento di Assisi – è stata sottoscritta da: ACLI-Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, Aggiornamenti Sociali, AGESCI- Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, ANFN-Associazione Nazionale Famiglie Numerose, Associazione Mondo di Comunità e Famiglia, Azione Cattolica Italiana, Centro Turistico Giovanile, Fondazione Lanza, Fondazione Sorella Natura, FUCI - Federazione Universitaria Cattolica Italiana, Gioventù Francescana d’Italia, JSN-Jesuit Social Network Italia Onlus, MASCI--Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Movimento dei Focolari, Movimento di Rinascita Cristiana, MEIC-Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, Pax Christi Italia, Pro Civitate Christiana, Retinopera e UCAI-Unione Cattolica Artisti Italiani.

«Le chiediamo», si legge nella lettera, «di far sì che l’Italia possa essere d'esempio e annoverata tra i Paesi più lungimiranti e coraggiosi, e di “fare di più” a livello nazionale e internazionale per:

? Aumentare l'ambizione: aggiornare gli obiettivi nazionali a breve termine dell'azione per il clima e la biodiversità rispetto all’impegno globale per limitare a 1,5 gradi Celsius il riscaldamento del nostro Pianeta: raggiungendo, da un lato, il nuovo obiettivo di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, e dall’altro, in tema di biodiversità, di aumentare la protezione del territorio – sulla terraferma e in mare – del 30% entro il 2030.

? Mantenere le promesse: garantire il rispetto degli impegni finanziari esistenti (Green Climate Fund), la cancellazione del debito, e concordare nuovi obiettivi per supportare l'adattamento e la mitigazione al cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e i danni nei paesi in via di sviluppo. In tal senso ricordiamo anche il raggiungimento dello 0,7% del reddito nazionale lordo per la Cooperazione allo Sviluppo, che può avere un ruolo essenziale nel supportare la sopravvivenza dei paesi impoveriti dal cambiamento climatico.

? Catalizzare la trasformazione: fermare tutte le nuove infrastrutture di combustibili fossili e indirizzare i sussidi distruttivi verso l’energia rinnovabile e approcci di agricoltura agro-ecologica socialmente responsabili, sostenendo una transizione giusta.

? Dare priorità ai diritti: riaffermare e rispettare gli obblighi di protezione e considerare il rispetto dei diritti umani, inclusi, in particolare, i diritti delle popolazioni indigene, delle comunità locali, e dei migranti forzati climatici, nell'azione per il clima e la biodiversità, contrastando in particolare l’accaparramento di terre a discapito dei più poveri».

Biodiversità e ambiente: la Petizione globale

Nella lettera si fa riferimento anche alla Petizione “Pianeta sano, Persone sane”  lanciata a livello mondiale (fra gli sponsor, il Movimento Laudato Sì’) e sottoscrivibile, indirizzata a “Tutti i leader politici partecipanti alla COP15 e alla COP26”. La «nostra Petizione globale», dicono nella lettera perché è una petizione di cattolici che «in linea con quanto ci indicano la scienza e il messaggio di papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’, intende rispondere e agire di fronte ad una umanità che “non può essere sana in un pianeta malato”».

Le richieste avanzate dalla petizione sono riassunte nella presentazione della stessa in quattro punti: «affrontare insieme l'emergenza climatica e la crisi della biodiversità; limitare il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius e promettere che non ci sarà più perdita di biodiversità; garantire un'equa azione globale, compreso il sostegno alle persone più colpite; proteggere e rispettare i diritti umani, compresi i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali nell'azione per il clima e la biodiversità».

L’accento che la petizione pone sulla biodiversità motiva il fatto che essa sia rivolta ai Paesi partecipanti non solo alla vicina Cop-26 (Glasgow, 31 ottobre–12 novembre), ma anche alla Cop-15, ovvero la quindicesima riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica che avrà due momenti di lavoro in Cina a Kunming, capitale dello Yunnan: 11-15 ottobre 2021 e 25 aprile-8 maggio 2022.

*Foto tratta da pikist.com, immagine originale e licenza

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