Nessun articolo nel carrello

Muri anti-migranti, vergogna d’Europa. Le proposte di Andrea Riccardi su “Famiglia Cristiana”

Muri anti-migranti, vergogna d’Europa. Le proposte di Andrea Riccardi su “Famiglia Cristiana”

Andrea Riccardi (fondatore nel 1968 della Comunità di Sant’Egidio, già ministro del governo Monti) interviene, con un editoriale su Famiglia Cristiana in edicola domani, nel dibattito sulla realizzazione di nuovi muri esploso in seguito alla crisi dei migranti che premono sulle frontiere est d’Europa.

Al confine tra Bielorussia e Polonia, epicentro della crisi internazionale, «il muro c’è già, anche se non costruito a regola d’arte. È fatto di respingimenti, filo spinato, freddo e gelo. Se poi l’Unione europea finanzierà la costruzione del muro con la Bielorussa per impedire il passaggio dei migranti, l’operazione diverrà permanente. Sarà una vergogna per l’Unione». La polemica e la richiesta all’Ue di finanziare la barriera arriva proprio da quell’Est, sottolinea Riccardi, che si è avvicinato all’Europa grazie alla caduta di un altro muro, quello di Berlino, nel 1989.

Alle sue frontiere l’Europa diventa irriconoscibile, accusa Riccardi: «I “dannati della terra” bussano alle sue porte». Afghani, libanesi, magrebini, africani, gente del Bangladesh... persone sulla cui pelle molti Paesi fanno affari, prosegue l’articolo, grazie ad accordi bilaterali per bloccare la strada ai migranti che Riccardi definisce «politica dell’antemurale».

I muri nascono dalla paura, che spesso avalla «trattamenti disumani, non degni degli Stati di diritto dell’Unione». Ma la paura nasce anche dalle menzogne, prosegue Riccardi, come quella dell’invasione d’Europa, che non esiste.

Riccardi punta il dito contro i limiti imposti dal regolamento di Dublino, e suggerisce: «Dovrebbe nascere un’alleanza di Stati volenterosi dell’Unione che condividano il problema migratorio. È difficile, perché si teme di pagare queste scelte in termini di voto. Ma non è impossibile, se si conduce una politica cooperativa e costruttiva, non pensando solo ai muri, che sembrano una soluzione forte». Allo stesso tempo, prosegue, «c’è la necessità di condurre una politica con i Paesi da cui partono i migranti», di «responsabilizzare i Governi verso i loro cittadini, come in alcuni Paesi africani in pace, aiutandoli a aprire opportunità d’impiego».

Quello che manca, sottolinea infine, è «un grande impegno politico internazionale, fatto di creatività e responsabilità, quale il mondo globale richiede. Non serve attestarsi spaventati e aggressivi sui muri: indifferenti alla sofferenza e passivi di fronte alla storia».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.