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Niente luminarie a Cesara: 33.ma edizione del Natale di solidarietà

Niente luminarie a Cesara: 33.ma edizione del Natale di solidarietà

«Contro la fame cambia la vita e… spegni le luci. No allo spreco per le luminarie, sì alla solidarietà»: è lo slogan che accompagna le iniziative di solidarietà promosse, per tutto il periodo delle festività natalizie, dal parroco e dal sindaco del piccolo comune piemontese di Cesara, a ridosso del lago d’Orta. Quanto risparmiato dall’istallazione delle luminarie sarà devoluto quest’anno in opere di solidarietà: in sostegno a persone e famiglie del territorio che vivono in una situazione di difficoltà e a una cooperativa di 12 donne afghane della provincia di Herat, impegnate nella coltivazione, nella raccolta e nella commercializzazione dello zafferano.

In un messaggio a tutte le famiglie del territorio, Giancarlo Ricca (sindaco di Cesara) e don Renato Sacco (parroco di Cesara) spieano le ragioni dell’iniziativa di solidarietà e la scelta dei beneficiari del ricavato.

Da quando è nata l’idea di un Natale senza luminarie nel piccolo Comune piemontese sono stati raccolti oltre 155mila euro: «Una cifra significativa!», si legge nella lettera, ma anche «un modo per non banalizzare il Natale che, nonostante i tempi che viviamo, spesso è circondato da un clima di spreco». Sindaco e parroco continuano a credere nei «gesti di solidarietà, di condivisione, di pace, di riduzione dei nostri consumi e sprechi», volgendo lo sguardo ai più bisognosi.

Quella di Cesara, spiegano i due, è una goccia di speranza nell’oceano degli sprechi immorali del nostro Paese: «Non ci sono soldi per gli ospedali, la sanità, il lavoro, la scuola, la messa in sicurezza del territorio – denunciano – ma per le armi sì». In questa 33.ma edizione, in controtendenza, «abbiamo scelto di aiutare chi è vittima della guerra, soprattutto le donne, in Afghanistan!». Perché, come ebbe a dire papa Francesco nel 2016: «Siamo vicini al Natale: ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, anche presepi... tutto truccato: il mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre. Il mondo non ha compreso la strada della Pace».

Al posto delle luminarie, il parroco ha distribuito, alla fine di ogni messa di Avvento, dei lumini da accendere sui davanzali delle finestre alle 19 di sera, come «segno dell’impegno di ogni famiglia a tenere accesa la luce della speranza».

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