Chiesa ostacolo alla fede? L'invito di Severino Dianich su "Vita Pastorale"
«Dio sì, Chiesa no»? Un motto forse rozzo, ma che apre «una questione complessa e che deve far pensare chi ha a cuore la diffusione del Vangelo». Di fede, spiritualità e appartenenza alla Chiesa parla il teologo e parroco Severino Dianich sul numero di gennaio del mensile dei paolini Vita Pastorale. A volte la Chiesa ha dimostrato di essere un ostacolo alla fede: «Nel caso dell’Europa lo è spesso per la perdurante memoria storica di una gerarchia ecclesiale che, prima della fine dell’ancien régime e fino alle soglie del nostro tempo, ricca e potente, ha goduto nella società di autorità e privilegi». È proprio nella contraddizione tra lo stile di vita della Chiesa e la proposta di Gesù, spiega Dianich, che si crea «una barriera per l’adesione alla fede cattolica» e spinge a pronunciare il famoso detto «Cristo sì, Chiesa no».
La collusione dimostrata spesso con regimi autoritari e la corresponsabilità della Chiesa nella violazione dei diritti umani hanno fatto il resto: «I cristiani – invita Dianich – devono porsi umilmente davanti al Signore per interrogarsi sulle responsabilità che anch’essi hanno nei confronti dei mali del nostro tempo».
La comunità cristiana ha bisogno di «cristiani umili e una Chiesa umile, anche nella voce dei più alti rappresentanti delle sue istituzioni», per rilanciare «con vigore la grande missione della proposta della fede in Gesù agli uomini del nostro tempo».
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