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Caso Attanasio: i recenti arresti nell'Est Congo non convincono

Caso Attanasio: i recenti arresti nell'Est Congo non convincono

Non convince la cattura, annunciata in pompa magna dalle forze di polizia congolesi, dei presunti attentatori dell’ambasciatore italiano in Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, ucciso insieme al carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo del World Food Programme durante un agguato, il 22 febbraio 2021, al convoglio della missione Onu Monusco che li trasportava a nord di Goma (capoluogo della provincia del Kivu Nord).

Dei sei gli uomini arrestati, seduti e ammanettati su un prato sotto la vigile sorveglianza delle forze di sicurezza, a favore delle telecamere in conferenza stampa, due sono accusati di far parte della banda di criminali che avrebbe organizzato l’agguato all’ambasciatore per poterlo rapire e ottenere così un cospicuo riscatto. Secondo le ricostruzioni congolesi, il Iacovacci avrebbe tentato di proteggere l’ambasciatore e, solo allora, un terzo uomo della banda, sfuggito all’arresto, avrebbe aperto il fuoco sui tre, uccidendoli e mandando all’aria il piano estorsivo.

Solleva più di qualche dubbio la rivista missionaria Africa dei padri bianchi, in un breve articolo pubblicato ieri. «Sembra tutta una messinscena», afferma Fammy Mikindo, il giornalista congolese di 48 anni protagonista nella notizia. Il giornalista, direttore dell’emittente indipendente del Sud Kivu, Radio Téle-Vision des Grands Lacs, non si dice convinto che i presunti colpevoli della morte di Attanasio, Iacovacci e Milambo «siano i veri responsabili». «Tutti sanno che la zona attraversata dal convoglio del Pam è infestata di gruppi armati infiltrati da Paesi circostanti, in particolare Uganda e Ruanda, mentre quelli che sono stati indicati come gli autori del triplice omicidio (mostrati alle telecamere e dileggiati sui media e sui social network) sono poveri contadini della zona». Restano dunque molte perplessità, prosegue il Mikindo: «Qui in pochi credono nella versione fornita dalle autorità. Conosciamo fin troppo bene come funzionano le cose…».

D’altra parte, restano «scettici e prudenti anche i familiari di Attanasio, che già lo scorso maggio avevano dovuto fare i conti con la notizia di altri arresti, annunciati dal presidente del Congo in persona, Felix Tshisekedi, ma poi rivelatasi "una farsa"» (Ansa, 19/1). Salvatore Attanasio, il padre dell'ambasciatore, si affida ora al Ministero degli Esteri e alla magistratura italiana, «l'unica che può far venire fuori almeno un briciolo di verità».

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