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Parte la raccolta firme europea per fermare i commerci con i territori occupati nel mondo

Parte la raccolta firme europea per fermare i commerci con i territori occupati nel mondo

Dal 21 febbraio scorso è possibile aderire all’Iniziativa dei Cittadini Europei “Stop Trade With Settlements”, promossa in Belgio, Francia, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Irlanda, Italia, Olanda, Slovenia e Spagna da una fitta rete di realtà che conta un centinaio tra organizzazioni non governative, associazioni, sindacati e movimenti anche di ispirazione religiosa, i quali chiedono alla Commissione Europea una regolamentazione delle transazioni commerciali, per evitare di importare e scambiare nel mercato europeo merci di aziende e società di Paesi occupanti che hanno la sede nei territori annessi illegalmente in tutto il mondo, come per esempio quelli israeliani in Palestina, riconosciuti come illegali dall’Unione Europea e dal diritto internazionale.

Tra i promotori italiani dell'ICE (uno strumento di democrazia diretta simile alla nostra legge di inizativa popolare) segnaliamo Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese, Campagna “Ponti e non muri” di Pax Christi, Cobas, ECO (Ebrei contro l'occupazione), Fiom-Cgil, Arci, Rete Radié Resch, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Libera, Fondazione Lelio Basso, Costituzione Beni Comuni, Un Ponte Per…, AssoPace Palestina, Wilpf (Women's International League for Peace and Freedom) e Centro Studi Sereno Regis. Ogni cittadino europeo può aderire, firmando la petizione sul sito stopsettlements.org.

«L’Unione Europea è contro l’annessione e considera gli insediamenti illegali nei territori occupati un ostacolo alla pace e alla stabilità internazionale», si legge nella home page della mobilitazione. «Ma sebbene gli insediamenti illegali costituiscano un crimine di guerra la UE permette il commercio con loro. Questo commercio favorisce i profitti derivanti dall’annessione e contribuisce all’espansione di insediamenti illegali nel mondo. Noi chiediamo una legge della UE che metta fine al commercio con insediamenti gli illegali una volta per tutte. Questa legge si applicherà ai territori occupati ovunque, tra questi il Territorio Occupato Palestinese e gli insediamenti illegali di Israele su di esso. La legge consentirà anche di inviare un forte segnale nel mondo che la UE non riconoscerà più aggressioni territoriali con profitti derivanti dal commercio».

Per ulteriori informazioni sulla mobilitazione e per firmare la petizione clicca qui!

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